Aveva addestrato levrieri per stanare e catturare lepri, ma, durante un pattugliamento nelle campagne di Sanluri, in località Acqua Sassa, gli agenti del Corpo forestale lo hanno scoperto e denunciato. La pratica è considerata estremamente crudele per le profonde lacerazioni che vengono provocate alla selvaggina.
Al bracconiere, un 55enne di Sanluri, sono stati contestati i reati di esercizio di caccia in modo, in giornata e contro specie non consentite che prevede una pena fino a 6 mesi ed un’ammenda fino a 3.000 euro. Nei successivi controlli sono stati trovati due lepri appena uccise dal morso dei cani.
L’uomo è un pregiudicato per gli stessi reati, già denunciato nel 2014 perché sorpreso, con altre persone, durante una battuta di caccia al cinghiale coi cani (levrieri e doghi argentini) nell’oasi di protezione faunistica della Giara. (red)
(admaioramedia.it)