Appresa la notizia del tentativo di trasformare l’attività del reparto di Chirurgia generale dell’ospedale San Camillo di Sorgono in solo ‘day surgery’ (con interventi chirurgici e procedure diagnostiche o terapeutiche in regime di ricovero diurno o al massimo di una sola notte), valutando che significherebbe la morte del reparto in breve tempo, gli amministratori di Tonara, Desulo e Sorgono hanno formalizzato una decisa protesta contro questa decisione.
Perciò, i tre sindaci, Flavia Loche, Gigi Littarru e Giovanni Arru, hanno ‘intimato’ all’assessore regionale della sanità, Luigi Arru, ed alla Giunta intera di rivedere il piano per il reparto del San Camillo: “È intollerabile solo pensare ad una tale riduttiva conversione della Chirurgia generale (e di fatto decadimento del Presidio ospedaliero) in un territorio classificato area disagiata e pertanto con tempi di percorrenza proibitivi dal momento che anche per altri presidi ospedalieri di zona disagiata, come Bosa e Muravera, parrebbe prevista come minimo l’attività in ‘week surgery’. Fa specie che l’assessore regionale (nativo di Austis) e quindi naturale difensore di questo territorio si stia dimostrando sensibile a parole, mentre nella pianificazione socio sanitaria sia il più feroce avversario”.
“Siamo stufi – hanno aggiunto i Primi cittadini – di vedere il nostro presidio spogliato giorno dopo giorno di servizi ed attrezzature essenziali per questa comunità (letti operatori, apparecchi di anestesia e rianimazione, e apparecchi radiologici), basti pensare al servizio di radiologia che prevede la presenza del radiologo solamente la mattina dalle 8 alle 14, fino al venerdì, e fuori da questi orari si è costretti a recarsi a Nuoro o Oristano, creando grosse difficoltà agli utenti che vogliamo ricordare pagano le tasse come qualunque cittadino italiano. L’ultimo tassello della mala sanità gestionale è il mancato turn over della neuropsichiatra che obbliga gli utenti a continui e spossanti viaggi. Le Amministrazioni comunali non intendono continuare a chinare la testa davanti a questo vile attacco e pertanto pretendono dalla politica regionale un reale cambio di rotta e chiedono ai sindaci e alle forze politiche presenti nel territorio di fare fronte comune per far valere le giuste richieste in difesa dei cittadini”. (red)
(admaioramedia.it)