Mentre le condizioni di salute del 19enne di Gesico, colpito da meningite di tipo B, restano critiche, tanto che è stato trasferito dal Policlinico di Monserrato all’ospedale Santissima Annunziata di Sassari, dove con una particolare apparecchiatura gli viene consentita l’ossigenazione extracorporea, aumentano i solleciti all’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, per una vaccinazione più celere e sopratutto gratuita.
Per l’Assessore, gli otto casi di meningite negli ultimi tre mesi in Sardegna, che hanno causato la morte di due giovani, non rappresentano un’epidemia e la situazione sarebbe sotto controllo. Però, la vaccinazione ha un costo elevato, circa 80 euro per la prima somministrazione più i costi per i richiami, e molte famiglie hanno oggettive difficoltà a vaccinare i propri figli, esponendoli così a potenziali gravi rischi, oltre ad alimentare il pericolo del contagio. Il batterio colpisce, generalmente, bambini nei primi anni di vita ed adolescenti tra i 12 e i 21 anni ed i casi registrati nell’Isola appartengono proprio a questa fascia d’età. Il vaccino contro il meningococco B, è stato autorizzato nel 2013 dall’Agenzia europea per i medicinali e non è incluso nel piano nazionale di prevenzione vaccinale attualmente in vigore e non rientra nel Livelli essenziali di assistenza (Lea), anche se in alcune regioni (Puglia, Basilicata, Sicilia, Veneto e Toscana) la vaccinazione è offerta gratuitamente.
“Nessun allarmismo, ma sono finite le scorte di vaccini – hanno evidenziato Salvatore Deidda e Paolo Truzzu, deputato e consigliere regionali di Fratelli d’Italia – La Regione si attivi per garantire nuovi rifornimenti e la profilassi gratuita per i più giovani e i meno abbienti. Tanti cittadini si stanno recando nelle farmacie e nelle strutture sanitarie per vaccinare i propri figli e vengono rimandati indietro perché sono finite le scorte serve che immediatamente venga garantita ai sardi la possibilità di difendersi ed evitare nuovi, gravi contagi. Se è necessario un intervento da parte del Sistema sanitario nazionale, per bloccare sul nascere il focolaio di meningite, prima che diventi una vera e propria epidemia, siamo pronti a interessare del caso sardo il Parlamento”.
Anche dai banchi della maggioranza che sostiene la Giunta Pigliaru arriva la medesima richiesta: “Tanto si dice, ma poco di concreto si sta facendo – ha detto Piero Comandini, consigliere regionale del Pd – La situazione epidemiologica locale continua a destare paura e forte preoccupazione e per l’opinione pubblica sono assolutamente insufficienti le rassicurazioni”. Insieme ai colleghi del gruppo consiliare, l’esponente del Partito democratico ha presentato un’interpellanza all’assessore Arru per chiedere “se non ritenga opportuno intervenire con un programma straordinario per la somministrazione gratuita o, in alternativa, modulare il costo previsto per ogni somministrazione in ragione del reddito e del nucleo familiare cui appartiene la persona da vaccinare, prevedendo inoltre la priorità di somministrazione sia dei vaccini che della profilassi, alla popolazione dei comuni particolarmente colpiti”.
“Bisogna evitare che l’attuale delicata situazione sanitaria, a causa del perdurare della indisponibiità dei vaccini, possa scivolare pericolosamente verso una forma epidemica – ha aggiunto il consigliere del Pd, Cesare Moriconi – Servono azioni, anche in raccordo col Sistema sanitario nazionale, per garantire ai cittadini sardi, e in particolare agli operatori professionalmente più esposti al rischio d’infezione, la difesa da un possibile contagio attraverso la vaccinazione. Inoltre, l’Assessore non ritiene di dover assicurare l’inoculazione gratuita dei vaccini per quelle fasce di popolazione più esposte al rischio di contagio?”. (red)
(admaioramedia.it)