Dopo l’allarme del rischio di un’epidemia di Klebsiella pneumoniae (un batterio che provoca sintomi respiratori gravi come polmonite o meningite soprattutto in persone anziane o debilitate) all’ospedale Santissima Annunziata di Sassari, con un caso accertato ed altri in osservazione, è intervenuta la Federazione sindacati indipendenti: “Dietro l’emergenza vi è un’altra gravissima emergenza sconosciuta ai più: la carenza di personale già insufficiente in condizioni normali che si fa ancora più drammatica in questi momenti: perciò abbiamo chiesto l’intervento urgente della Regione e dell’Assessore alla Sanità”, ha detto la segretaria territoriale della Fsi, Mariangela Campus.
“Da circa dieci giorni 9 pazienti su 30 sono in isolamento nel reparto di lungodegenza dell'Ospedale Santissima Annunziata per il rischio di un'epidemia di Klebsiella pneumoniae – ha scritto in una lettera inviata all’assessore regionale alla Sanità, Luigi Arru – Il personale, insufficiente in condizioni normali, si sta adoperando con senso di responsabilità e sacrificio per garantire tutte le procedure necessarie”.
Il protocollo di isolamento standard prevede che ci sia una squadra di personale dedicata unicamente all’assistenza ai pazienti ‘colonizzati/infetti’ e che i percorsi di cura e di assistenza, per quanto possibile, siano differenziati da quelli per gli altri pazienti ricoverati: “Purtroppo tutto questo non è stato messo in atto per carenze in organico e lo stesso personale assiste tutti i malati – ha aggiunto Campus – Chiediamo all’Assessore un intervento immediato e risolutorio per far fronte alla criticità del reparto di Lungodegenza assegnando personale infermieristico e Oss in deroga al blocco del turnover (come sta avvenendo nelle altre Asl di Nuoro e Cagliari) e chiediamo che autorizzi la Asl Sassari all'assunzione di una equipe dedicata da affiancare al personale della Lungodegenza che si confronta con queste importanti criticità. Ai vertici Asl chiediamo che tutto il personale compresi i dipendenti delle cooperative venuti a contatto con i pazienti infetti o colonizzati siano sottoposti a controlli per avere una maggiore serenità lavorativa e personale. Infine, abbiamo donato alla lungodegenza uno sfigmomanometro e un fonendoscopio, poiché gli unici in dotazione venivano utilizzati per tutti i pazienti indistintamente (infetti e non) e la cassa economale era sprovvista di liquidità per poterli fornire con urgenza”. (red)
(admaioramedia.it)
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