A provvedere alle mancanze della Regione in merito ai 2.000 trapiantati che rischiavano di rimanere senza farmaci immunosoppressori anche questo mese (era successo già tre mesi fa) ci hanno pensato l’associazione Prometeo Aitf e Federfarma.
“Siamo riusciti ad alleggerire l’emergenza farmaci facendo un banco del farmaco tra noi trapiantati – ha spiegato Pino Argiolas, presidente della Prometeo – Chi aveva delle scatole prese prima della mancanza di farmaci, le ha messe a disposizione degli altri. Siamo consapevoli del regalo che ci è stato fatto e siamo molto uniti tra di noi”. La carenza dei medicinali poteva avere conseguenze gravi, perché senza farmaci immunosoppressori si rischia il rigetto dell’organo e la vita dei trapiantati. “E’ l’Ats, l’azienda regionale per la tutela della Salute, che si occupa di ordinare i farmaci dalle industrie – aggiunge Argiolas – Questa volta, qualcosa non è andato bene. I farmaci non sono arrivati. Abbiamo contattato l’assessore Arru, Federfarma e le industrie. Ma non abbiamo risolto molto”.
Federfarma, dal canto suo, ha fatto il possibile e anche Argiolas, sul suo profilo Facebook, ha rimarcato quanto si sia dimostrata solidale a questo riguardo. Purtroppo, come spiega Francesco Danero, presidente di Federfarma, i medicinali sono estremamente cari rispetto ai farmaci tradizionali e le farmacie non possono sostenere costi così elevati: “Noi privati possiamo gestire l’emergenza per qualche tempo, ma non ci possiamo sostituire al sistema sanitario regionale. Possiamo ordinare i medicinali e farceli rimborsare successivamente ma le farmacie locali non usufruiscono dei prezzi agevolati che le industrie riservano ai grandi enti pubblici. Se la Regione riuscisse a garantire gli ordini e tutti gli accordi, si risparmierebbero tantissimi soldi pubblici che oggi vengono usati per i rimborsi”. Inoltre, aggiunge, “l’accordo Dpc (distribuzione per conto), che permette ai pazienti di ritirare i medicinali nelle farmacie più vicine a loro, senza dover andare negli ospedali è un accordo vincente per tutte le parti se rispettato”.
A lanciare l’allarme anche lo scrittore e giornalista Francesco Abate, che sul suo profilo Facebook, col suo stile ironico aveva denunciato il grave problema: “Personalmente ho risolto grazie alla donazione di un mio fratello trapiantato. Propongo la distribuzione dei farmaci salvavita ad Amazon. Visto che quella dell’Ats della Regione Sardegna se la prende con molta calma. Ho solo tre giorni di sopravvivenza. Dopo, se non arrivano, ci vediamo tutti a Sa Tracca per un brindisi finale. (Chi ha Prograf da 1 da regalarmi? In cambio offro flan di latte fatto da mia mamma)”.
Comunque, la questione resta controversa. Secondo l’assessore regionale Arru, l’ordine dei farmaci da parte dell’Ats è stato fatto: “Si è trattato di un problema di consegna alle farmacie territoriali: problema risolto, ma eravamo pronti alle procedure d’urgenza perché nessun cittadino sardo rimanga sprovvisto di farmaci così importanti”. Ora, per l’Istituzione regionale, sarà importante capire quale sia stato il problema, affinché queste consegne, dalle quali dipendono le vite di migliaia di persone, siano garantite e regolari.
Silvia Pasquini
(admaioramedia.it)