Non v’è alcun dubbio che la pedonalizzazione del corso Vittorio Emanuele abbia apportato delle migliorie dal punto di vista dei sottoservizi e della pavimentazione. I dubbi sorgono invece circa la scelta di voler rendere una delle vie più vivaci e vissute di Cagliari in zona esclusivamente pedonale, scelta che ha completamente modificato lo storico spirito sociale ed economico della via stessa.
Da quando l’incessante via vai di automobili e mezzi di trasporto si è definitivamente placato ed i parcheggi e le fermate degli autobus sono spariti, il corso Vittorio, diventato di uno ‘squallore’ unico, si anima solo nelle tarde ore della sera per via di quei ristoranti frequentati, che sono andati a sostituirsi pian piano ai vari caratteristici ed utili negozi, chiusi per mancanza di clienti che non possono più raggiungere agevolmente il Corso. È il caso certamente degli anziani, dei disabili, ma anche di una qualsiasi persona costretta a percorrere lunghe, forse eccessive, distanze a piedi. E che dire delle ambulanze, costrette ad effettuare innumerevoli giri per cercare di avvicinarsi un minimo all’abitazione o al punto esatto in cui devono prestare un eventuale soccorso?
Non stupisce affatto dunque la lettera indirizzata da un considerevole gruppo di abitanti, commercianti ed artigiani (ben 458 firme) all’Amministrazione comunale di Cagliari, che chiede di esaminare i disagi a cui sono sottoposti quotidianamente a seguito della pedonalizzazione e che, al contempo, propone alcune possibili soluzioni. Tra queste: la riapertura del traffico da via Sassari, dalle ore 6 alle ore 12 del mattino, dei mezzi leggeri, con ripristino di almeno una delle due linee di trasporto pubblico (anche se con piccoli autobus); riapertura in tempi brevi del parcheggio multipiano di via Caprera; miglioramento dell’illuminazione stradale; istituzione del vigile di quartiere, soprattutto nelle ore serali e notturne, per contrastare i vandalismi ed il disturbo della quiete.
Di certo, per l’eroico coraggio e lo sforzo che dimostrano ogni giorno scegliendo di non abbandonare la loro via, meritano di essere almeno ascoltati. Anni di palleggio di responsabilità anche per l’eliminazione di quella orribile palizzata che protegge i reperti archeologici all’angolo di via Sassari e che spacca in due il Corso, hanno contribuito ulteriormente ad ingrigire la situazione. E infatti, anche nel corso Vittorio, cominciano a fioccare i primi cartelli ‘affittasi’ e le numerose serrande abbassate raccontano da sole la sofferenza dei proprietari dei locali e la nostalgia per quei tempi prosperi ormai andati, quando traffico e smog si compensavano con la vita della via e dei suoi abitanti, che potevano raggiungere con facilità la propria abitazione o il proprio negozio. Anche il corso Vittorio Emanuele sarà prossimo alla fine, a cui è giunta l’ormai dimenticata via Dante?
Laura Pisano
(admaioramedia.it)
8 Comments
Andrea Putzulu
Se ne ricordino al momento delle prossime amministrative
Pierangela Masili
Quei negozi sono chiusi da anni, in macchina non ci si poteva fermare perchè i parcheggi erano occupati dai residenti. La crisi ha fatto chiudere i battenti e la chiusura dell’ospedale civile ha fatto traslocare centinaia di abitanti altrove.
Mario Zucca
Sembra quasi che prima il corso fosse il massimo della viabilità e che gli abitanti fossero felicissimi …ma veramente pensate che i centri commerciali nn abbiano influito?ma perché nn fatte delle analisi serie.Per favore !
Pierangela Masili
Chiuso il Civile, Macciotta, cliniche varie. Studenti e dipendenti trasferiti a Sestu. Metà dei miei clienti non ci abita piu.
Pierangela Masili
Pensiamo poi alle centinaia di visitatori o pazienti che l’ospedale attirava per visite mediche o per venire a trovare i parenti ricoverati. Gente che arrivava la mattina in corriera e ingannava il tempo passeggiando o facendo compere in centro.
Antonina Foddanu
E come essere bombardata , ammazzano di tasse a vita natural durante !
Dany Danilo
Ne uccide più la bieca ideologia che la spada
Maria Antonietta Floris
In rifermento alla lettera sul Corso nn c è tta la verità, dato che nn tti i residenti son d’accordo sulla riapertura al traffico ,anche xké son sempre gli ultimi a sapere le cose , e nn vengono mai interpellati riguardo ai movimenti del quartiere !! Dato che come è sempre e sempre sarà sono i commercianti a far da padroni …ma poco importa ,ora come ora il Corso è più bello che mai ..con le macchine che finalmente son lontane dalle nostre case e il loro puzzo o il loro rumore molesto causato dai clacson e da motori rombanti ..nn disturba più il riposo pomeridiano d chi ha lavorato la notte x proteggere l incolumità di altri cittadini e ha ben diritto di godersi la città più civilizzata ..senza macchine !! Ma sarà meglio godere delle risate e del chiacchiericcio dei bambini che giocano x strada ….piuttosto che essere chiusi in una morsa di automobili odoranti di pericolosissimo co2….
Potrei essere d’accordo solo su un punto …permettere ai mezzi di servizio il transito. .bus elettrico , mezzi di soccorso e taxi ….x il resto è solo questione di organizzarsi.e è solo questione di guardarsi intorno e prendere esempio da tante città Europee che hanno tante strade pedonali e nn mi pare che lo shopping nn sia morto in quelle città, anzi è più vivo che mai !!!
Buona vita a tutti!
Maria Antonietta Floris