La protesta dei pastori sul prezzo del latte comincia ad ottenere i primi risultati istituzionali: il presidente del Consiglio Conte, in visita a Cagliari, ha annunciato che giovedì 21 febbraio ci sarà un tavolo al quale saranno invitati tutti gli operatori della filiera del latte, compresi i rappresentanti dei pastori.
Lo ha deciso dopo un incontro con i rappresentanti degli allevatori che si è svolto all’aeroporto militare di Decimomannu ed al quale hanno partecipato anche i ministri dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio, e per il Mezzogiorno, Barbara Lezzi. “Saranno allo studio misure per venire incontro alle richieste dei pastori”, ha detto Conte. Mentre Centinaio ha auspicato, nel frattempo, la sospensione dei blocchi stradali, garantendo che il Governo parlerà con l’Unione europea per verificare se ci sono possibilità di forme di sostegno. Sul fronte dei pastori, si attendono sviluppi, ma senza facile entusiasmo: “Siamo lontani dal trovare una soluzione, servono risposte immediate”. E la protesta non si fermerà.
“Ho chiesto al ministro Centinaio di intervenire tempestivamente per dare ai pastori le risposte che una Giunta regionale assente e inadeguata non ha saputo costruire in questi cinque anni di governo”, ha commentato il candidato governatore del centrodestra Christian Solinas.
“L’attivazione di un tavolo di filiera – ha aggiunto il Senatore sardista– che coinvolga direttamente i pastori nella definizione delle strategie e degli interventi urgenti per fronteggiare la situazione, unitamente ai controlli sul funzionamento dei consorzi e degli organismi di tutela rappresenta un primo significativo passo in attesa di una nuova guida della Sardegna, alla quale spetterà l’onere di definire una soluzione di sistema e duratura. Non solo per il prezzo del latte ma per tutte le esigenze del comparto agro-pastorale sardo, a partire da un grande piano di infrastrutturazione rurale, soprattutto per la viabilità e l’elettrificazione, fino alla questione del credito e della riduzione dell’indebitamento delle aziende, alla puntualità nel pagamento dei premi ed alla semplificazione delle pratiche e della burocrazia per il settore”.
Amara soddisfazione da parte di Salvatore Deidda, deputato di Fratelli d’Italia: “Sono lieto che il presidente Conte abbia deciso di convocare un tavolo dove potranno sedersi i pastori, ma vorrei capire perché, lo scorso 30 dicembre, la sua maggioranza, su indicazione del Governo, ha bocciato la mia richiesta di un tavolo sulla questione prezzo del latte, per altro sottoscritta anche da deputati della maggioranza?”.
“Il tavolo deve essere sul prezzo del latte e non solo sul pecorino perché con il latte si fanno tante altre cose, non solo il pecorino – ha sottolineato il Parlamentare di FdI – Finora, si è perso tempo inutilmente. Si sarebbero evitati i presidi, lo spargimento del latte. Serve subito una soluzione legislativa, regole chiare per tutelare le produzioni degli allevatori, certificazioni per evitare lavorazioni con latte non sardo, etichette chiare”
Per Ugo Cappellacci, deputato di Forza Italia, “Il Governo deve commissariare subito il Consorzio del Pecorino romano per sgombrare il campo da logiche che stanno strangolando i pastori. E’ un dramma annunciato. I pastori sono dovuti arrivare a questa forma di protesta estrema per attirare l’attenzione su una situazione che ha responsabilità ben individuate. In primo luogo, quelle dei trasformatori che, sfruttando la propria maggior forza economica, hanno imposto in maniera illegittima prezzi iniqui o palesemente ingiusti rispetto ai produzione. Altrettanto evidenti le mancanze del Consorzio: se il tetto previsto per la programmazione produttiva del pecorino ‘romano’, approvata dal consorzio è di 280mila quintali e poi non viene rispettato e nel 2018 si è arrivati a 340mila, non è certo colpa dei pastori. Anche la politica regionale deve fare la sua parte, rifinanziando subito quelle misure previste nella legge regionale n. 15 del 2010, che rappresentano un’arma efficace per difendere e rinforzare un settore tradizionale della nostra economia”.
“Da anni – ha detto il Coordinatore regionale azzurro – chiediamo al presidente Pigliaru di tirarla fuori dal cassetto e di utilizzarla, ma giace dimenticata come gli altri provvedimenti per la distribuzione dei prodotti sardi nelle mense degli ospedali, nelle scuole, nelle strutture turistiche”. (red)
(admaioramedia.it)