Troppi ritardi nei rimborsi per i piani personalizzati in favore di persone con disabilità: le inadempienze amministrative dei Comuni non possono pesare sulla pelle dei nostri figli.
La Regione ha già liquidato i primi mesi del 2018, dunque i finanziamenti, tutti nominativi, persona per persona, sono nelle casse dei Comuni che poi devono rimborsare ai cittadini interessati le somme, previa presentazione dei giustificativi di spesa (ad esempio, fatture per compensi di ore di assistenza, servizi educativi e/o attività di socializzazione e sportive). Ebbene: perché il Comune di Quartu Sant’Elena e altri (come Tempio e Maracalagonis) non rimborsano i loro cittadini da gennaio 2018?
Stiamo anticipando stipendi di operatori e attività da cinque mesi, ormai non possiamo farcela così, non possiamo chiedere dei prestiti. Queste cattive prassi danneggiano tutto il sistema e creano sfiducia, oltre che comprensibili disagi agli utenti, ed è gravissimo. Come Comitato delle famiglie per la Legge 162 in Sardegna, che riunisce 54 organizzazioni di persone con disabilità di tutta l’Isola, attiveremo con i Comuni inadempienti una linea durissima e una protesta massiccia, questo atteggiamento burocrate e negligente, sulla pelle delle persone è inaccettabile, abbiamo pazientato anche troppo a lungo.
Non possiamo fare passi indietro nella qualità di vita raggiunta dalle persone, nella storia di questa buona prassi attuata nella Regione Sardegna, frutto quasi decennale proprio della collaborazione tra i diretti interessati (persone con disabilità e loro famiglie) e le loro organizzazioni che, con un’amministrazione pubblica ricettiva, hanno avviato un percorso virtuoso sin dal 2000, politicamente bipartisan, che ha favorito la crescita di tutto il sistema sociale. Infatti, lo sviluppo e la promozione dei servizi a sostegno delle famiglie hanno portato – oltre al superamento di un’antica mentalità assistenzialistica – anche a benefìci occupazionali per le comunità. No a mere erogazioni monetarie e si a servizi di sostegno di qualità per tutti i cittadini con disabilità, affinche’ possano vivere inclusi nel proprio territorio, comunità, contro ogni forma di segregazione.
Francesca Palmas – Centro Studi Abc Sardegna e Comitato famiglie 162
(admaioramedia.it)