Riformare gli enti locali senza discriminazioni fra territori (Franco Cuccureddu)

Il ritorno in Commissione Autonomia della Riforma degli Enti locali per approfondire il contenuto dei numerosissimi emendamenti è di per se una buona notizia. Ci si augura, però, che non si tratti solo di strategie parlamentari, ma possa essere il preludio al superamento del dicktat della Giunta "una sola città metropolitana o tutti a casa".

È infatti indispensabile restituire, anche ai consiglieri regionali di maggioranza, la serenità necessaria e la possibilità di un costruttivo confronto con i rispettivi elettori, se si vuole riformare il sistema degli enti locali della Sardegna, senza discriminazioni fra comuni, fra territori e fra cittadini.

Con l'istituzione di due aree metropolitane, sul modello della legge Delrio, nelle quali ricomprendere tutti i comuni sardi (quella del nord con i territori delle vecchie province di Sassari e Nuoro e quella del sud quelli di Cagliari ed Oristano) si darebbe equilibrio e pari opportunità a tutti i Sardi, si otterrebbero molte maggiori risorse statali e comunitarie per la Sardegna, si utilizzerebbe la specialità (come ha già sperimentato su questo tema la Sicilia, istituendo ben 3 aree metropolitane) come un'opportunità e non come un limite e, soprattutto, si anticiperebbe in Sardegna l'imminente riforma costituzionale, superando definitivamente il sistema delle province (regionali e storiche).

La mobilitazione dei sindaci e dei cittadini deve peró rimanere attiva e l'attenzione costante, poiché, qualora non passasse il principio della perfetta simmetria fra Cagliari e Sassari, fra sud e nord Sardegna, dovremmo da subito costituire il comitato referendario per l'abrogazione della legge. Comitato che ci auguriamo possa essere coordinato da Arturo Parisi, Mario Segni e Beppe Pisanu, a testimonianza della trasversalità politica di una battaglia per la dignità e l'uguaglianza dei diritti di tutti i Sardi

Franco Cuccureddu – Sindaco di Castelsardo

(admaioramedia.it)

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