Bisogna rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono al Porto Canale di Cagliari di assumere la dimensione infrastrutturale necessaria per inserirlo nel circuito dei più frequentati hub container del Mediterraneo.
La sua importanza, già rilevante per tutta l’isola oltre che per Cagliari, diventa addirittura strategica, con l’istituzione delle Zone economiche speciali (Zes) previste dal Decreto Sud del Governo in cui anche la Sardegna è compresa. La Zes deve comprendere almeno un’area portuale collegata alla rete transeuropea dei trasporti (Ten-T). Solo Cagliari, in Sardegna, ha un’area portuale con le caratteristiche richieste, che potrebbe fare rete con tutti gli altri cinque porti dell’Isola (Portotorres, Arbatax, Portovesme, Oristano e Olbia) con zona industriale retrostante. Questo ruolo di capofila della rete dei porti sardi necessita – Regione e Governo nazionale devono attivarsi in questo senso – che il Porto Canale di Cagliari colmi le sue molte carenze infrastrutturali. Nei prossimi due anni verranno messe in servizio nel mondo circa 70 navi da oltre 20.000 teu (acronimo di twenty-foot equivalent unit, misura standard di volume nel trasporto dei container Iso, corrisponde a circa 40 metri cubi totali, ndr) che richiederanno porti attrezzati con gru adeguate per poter essere sbarcati.
È giunto il momento di pensare al transhipment in maniera diversa. Cagliari ha l’impellente necessità di essere un porto veloce se vuole battere la concorrenza mediterranea. Le grandi aree a disposizione nel porto cagliaritano dovrebbero essere strutturate e messe in condizioni di essere destinate a nuove tipologie di lavorazione. Un porto reso più interessante con politiche d’incentivazione e defiscalizzazione, riduzione dell’Iva sulle merci lavorate e sconto sulle accise in caso di buncheraggio. La rete portuale regionale in forza del Decreto Zes richiede finanziamenti adeguati e straordinari ai singoli porti per incrementare l’attuale previsione finanziaria che, al momento, stabilisce, complessivamente per tutto il Sud, finanziamenti per 25 milioni nel 2018, 25 milioni nel 2019, 150 milioni nel 2020.
Gavino Carta – Segretario generale Cisl
(admaioramedia.it)
One Comment
Il consumatore
A sinistra ci sono tante idee, ma ben confuse. L’altro giorno parlavano di due ZES, ora c’è uno che ne invoca solo una. Lo sa che le ZES sono limitate a 6 anni? Poi, dopo che hanno preso una pacca di soldi pubblici con il vostro viatico, come faceste nelle zone industriali di Porto Torres, Ottana e Porto Vesme, lascerete che falliranno? Da chi si farà restituire i contribuiti elargiti dalla Regione? Inoltre, non sono scaduti i termini?