Prosegue la ‘telenovela’ di Forza Italia che da metà luglio, tra dimissioni, poi rientrate, e lettere a Berlusconi, fa capire che la pace all’interno del partito in Sardegna non sia ancora sbocciata, nonostante i vari tentativi.
A luglio, erano arrivate le dimissioni del coordinatore regionale, Ugo Cappellacci, con una lettera a Silvio Berlusconi: “Caro Presidente – aveva scritto il neo deputato azzurro – sento il dovere di fare qualcosa di più per te e sento il dovere di farlo in quello che probabilmente è uno dei momenti di maggiore difficoltà degli ultimi anni …consapevole che in questo percorso il rinnovamento sia vitale e non differibile, rimetto nelle tue mani, con effetto immediato, la mia carica”). Poi, in mancanza della nomina di un successore, a settembre, il gruppo consiliare azzurro al completo (Alessandra Zedda, Oscar Cherchi, Stefano Coinu, Giuseppe Fasolino, Antonello Peru, Alberto Randazzo, Marco Tedde, Edoardo Tocco e Stefano Tunis) aveva preso posizione ufficialmente, chiedendo un incontro urgente con Berlusconi: “In vista dei prossimi e imminenti appuntamenti elettorali, manifestiamo un forte disappunto e una grande preoccupazione determinati dalla mancata nomina del nuovo coordinatore del partito“. Tanto preoccupati, da indurre Cappellacci a ritirare le dimissioni e riprendere in mano, anche ufficialmente, le redini del partito regionale.
Dopo l’investitura, da parte di alcuni esponenti di Forza Italia (in particolare il senatore Floris ed Ignazio Locci, sindaco di Sant’Anitoco), di Stefano Tunis nel ruolo di candidato Presidente per le prossime elezioni regionali e gli esiti del tavolo regionale del centrodestra di ieri (a conferma che il candidato della coalizione sarà scelto dalla Lega), è arrivata puntale un’altra lettera a Berlusconi da parte di alcuni esponenti azzurri: “Spiace constatare come la gestione in Sardegna sia da troppo tempo improntata e sminuita da un coordinamento regionale con una gestione individuale, senza confronto, contraria ai principi dettati dalla nostra carta dei valori, che, sta letteralmente svendendo la storia e il percorso del partito a scapito di tutti”, hanno scritto Salvatore Cicu, eurodeputato, Pietro Pittalis, deputato, ed i consiglieri regionali Zedda, Coinu, Peru e Tedde, chiedendo una nuova ed immediata guida del partito in Sardegna per “realizzare l’unità che compatti la migliore squadra e favorisca l’alleanza di un centrodestra più ampio e coeso possibile”.
“Siamo sconcertati dalla gestione del partito in Sardegna – hanno aggiunto – Sconcertati dal mancato coinvolgimento dei territori, dei sindaci, degli amministratori locali; sconcertati dall’esclusione continua dalle scelte più importanti per il destino del partito. Per troppo tempo abbiamo assistito ad un’azione solitaria ed arbitraria, priva di risultati politici ed elettorali, che sta conducendo Forza Italia in un pericoloso baratro. Il partito, la sua base, i suoi esponenti, i territori sono stati esclusi ed espropriati dei propri ruoli guida in nome di un agire che non ha mai contemplato parole come partecipazione, condivisione, collegialità. Abbiamo sentito il dovere di dire basta e di richiamare la ricchezza della nostra storia e di ciò che possiamo fare per la Sardegna. Pensiamo che, al fine di riportare Forza Italia a lottare per affermarsi tra le persone e i loro bisogni, ed essere ancora guida per la nostra Sardegna, occorra chiarezza, unità che solo l’autorevole e necessario intervento del Presidente Berlusconi può garantire”.
Rispetto alla prima lettera, mancano le firme di Tunis, Fasolino, Randazzo, Tocco e Cherchi, che rappresentano la maggioranza del gruppo consiliare, ed il Coordinatore regionale ha immediatamente risposto ai ‘ribelli’: “Un partito aperto al dialogo è sempre pronto ad ascoltare tutte le posizioni, anche quelle più distanti ed espresse da una minoranza. Le regole basilari e la responsabilità suggeriscono di confrontarsi, discutere e perfino scontrarsi nelle riunioni interne, peraltro già convocate a breve, anziché attraverso comunicati stampa. Resto aperto al confronto, alla sola condizione che si svolga nel suo alveo naturale, con il metodo democratico negli organi di partito. Invito al confronto chi oggi esterna senza riflettere, assicurando che anche le minoranze saranno sempre ascoltate, coinvolte e valorizzate”.
Sabato scorso, intanto, Cappellacci si era sbilanciato sulla possibile candidatura di Tunis: “Condivido il percorso di coinvolgimento dei territori e di forze fresche. Stefano è un ottimo candidato di Forza Italia. Abbiamo idee, valori e anche persone, e Tunis è una di queste, in grado di portare il centro-destra alla vittoria e di far uscire la Sardegna fuori da cinque anni di stagnazione del centro-sinistra e dei suoi cespuglietti”. (red)
(admaioramedia.it)