Il Governo non risponde alle lettere della Giunta Pigliaru e la Regione annuncia di non voler pagare gli accantonamenti per il 2019: 285 milioni di euro, che si aggiungono ai 219 milioni non pagati dopo l’impugnazione delle ultime tre Finanziarie nazionali.
La decisione dell’Esecutivo, sostenuta da tutta la maggioranza di centrosinistra, decurta la cifra che la Sardegna versa allo Stato per risanare il debito pubblico italiano da 754 a 250 milioni per il 2019: “Con un ‘risparmio’ di 504 milioni”, dicono in coro il presidente Pigliaru, l’assessore del Bilancio Paci, il presidente del Consiglio regionale Ganau ed il presidente della Commissione Bilancio Sabatini.
“Abbiamo inviato ben 5 lettere (13 luglio, 30 agosto e 25 settembre, 1 e 12 ottobre) da quando il Governo si è insediato a oggi per sollecitare un confronto sulla questione degli accantonamenti e non abbiamo mai ricevuto una risposta, tantomeno una convocazione a Palazzo Chigi – ha evidenziato Pigliaru – Abbiamo preso la decisione, unilaterale visto che è stato impossibile confrontarsi a Roma, di non pagare altri 285 milioni, certi di essere dalla parte della ragione. Siamo consapevoli di dover partecipare a risanare il debito pubblico nazionale, anche come Regione a Statuto speciale, ma abbiamo più volte ripetuto che i 754 milioni previsti sono una cifra enorme e sproporzionata per la Sardegna, anche rispetto ad altre regioni più ricche della nostra. Abbiamo chiesto regole chiare, certe ed eque e finora non ci sono mai state comunicate”.
“Abbiamo percorso tutte le strade possibili per trovare un accordo politico con il Governo precedente e adesso per avviare il confronto con quello attuale – ha spiegato Paci – Non si poteva più andare oltre, perciò abbiamo deciso di alzare ulteriormente il livello del confronto dopo aver impugnato le ultime tre finanziarie dei governi Renzi e Gentiloni e di non pagare questi altri 285 milioni perché non li riteniamo più legittimi. Abbiamo diritto ad avviare una nuova trattativa per raggiungere un’intesa, perché gli accantonamenti non possono essere eterni e la cifra non può essere imposta, questo la Corte lo dice più volte e molto chiaramente. E abbiamo il dovere di difendere i diritti dei sardi. Non esistono governi amici o governi nemici, esiste solo l’interesse dei nostri cittadini e della nostra regione, e in nome di quegli interessi portiamo avanti una battaglia che deve essere comune a tutta la collettività sarda, ognuno nel suo ruolo ma con uno stesso obiettivo: riprenderci i nostri soldi”. (red)
(admaioramedia.it)
2 Comments
Roberto Daga
E prima come mai li regalarvi ,ai tuoi compagni
Lello Foto
Perché non avete insistito di piu’ col governo precedente?Il dubbio sul vostro comportamento e’ piu’ che lecito.