"Uffici pubblici che non comunicano tra loro e con gli utenti, procedure incerte e farraginose, pratiche camaleontiche e giovani in balia di una burocrazia incancrenita. Risultato: ottenere una licenza edilizia e accedere alle agevolazioni mutuo concesse alle giovani coppie a norma della Legge regionale 32/85, può diventare un’odissea, capace di far saltare i nervi anche ai più pazienti." Lo ha denunciato Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia, commentando le procedure per la concessione del Mutuo prima casa alle giovani coppie.
"In Sardegna, mettere su casa, passando per le procedure di favore a disposizione delle nuove generazioni, è un vero e proprio incubo: dalla presentazione di richiesta della licenza edilizia all’ottenimento del contributo economico trascorre come minimo un anno, sempre se si è fortunati – ha aggiunto Locci – Per assicurarsi la licenza edilizia si va incontro a un iter scoraggiante, considerato che talvolta le competenze sono suddivise tra Comune, Provincia e ufficio per l’autorizzazione paesaggistica. Se, inoltre, si considera che spesso ci si deve rapportare a personale impreparato che rimbalza l’utente tra i diversi uffici e chiede integrazioni alla documentazione rigorosamente a rate, allora si capisce quanto possa risultare difficoltoso ottenere la licenza per poi inoltrare domanda di acceso al mutuo prima casa."
"Poi – ha spiegato l'esponente azzurro – arrivano gli ostacoli della procedura regionale per la concessione del mutuo, tra banche che chiedono cifre da usura per contrarre l’assicurazione da incendio e scoppio, obbligatoria, per l’abitazione (rate anche da 151 euro all’anno oltre a quella del mutuo, naturalmente), e uffici regionali evidentemente impreparati che forniscono comunicazioni insufficienti e in alcuni casi sbagliate.Oltre alle incoerenze della Legge regionale 32/85, che da una parte richiede la certificazione delle pubblicazioni di matrimonio che hanno validità semestrale, dall’altra concede un anno di tempo per contrarre matrimonio. Tuttavia, la questione più paradossale è che il tasso di interesse che verrà applicato al mutuo non può essere definito al momento della stipula dell’atto notarile, bensì una volta che la casa verrà terminata e si darà inizio al piano di ammortamento. Insomma, come se si firmasse una cambiale in bianco. E ciò non sembra propriamente un’agevolazione concessa a chi, pur tra mille difficoltà, decide di imbarcarsi nell’avventura di costruirsi un’abitazione in cui mettere su famiglia."
"La Giunta regionale deve necessariamente mettere mano alla procedure suddette nell’intento di snellire la burocrazia, nonché rivedere alcuni aspetti della Legge regionale 32/85. Oggi, decidere di accendere un mutuo per edificare la propria casa è sicuramente un rischio. Per questo la politica ha il dovere di venire incontro a chi stabilisce di fare quella che risulta essere una scommessa con un alto tasso di rischio", ha concluso Locci. (red)
(admaioramedia.it)