Dal 1 al 31 ottobre scorso, in tutta Italia è stato celebrato il mese dell’educazione finanziaria con incontri organizzati da istituzioni pubbliche e istituti privati per informarsi, discutere e capire come gestire e programmare le risorse finanziarie personali e quelle della propria famiglia, approfondendo i temi del risparmio, degli investimenti, delle assicurazioni e della previdenza. In Sardegna, invece, a parte qualche istituto bancario privato, non ci sono state iniziative pubbliche.
L’educazione economica e finanziaria è regolata da una legge nazionale, ma alcune Regioni, come il Veneto, si sono dotate di leggi apposite per favorirne la promozione, anche in collaborazione con enti locali, scuole, università e associazioni sia pubbliche che private. Seguendo questo esempio, i consiglieri regionali dei Riformatori (Michele Cossa, primo firmatario, Attilio Dedoni, Luigi Crisponi e Alfonso Marras) hanno presentato una proposta di legge regionale, ideata insieme a due professionisti del settore: Sergio Sorgi (fondatore di Progetica) e Francesco Mastino (vice presidente dell’associazione Socrate). Lo stanziamento previsto è di 500mila euro l’anno, per accrescere il benessere sociale e favorire la promozione e la diffusione delle competenze in materia finanziaria, formando così cittadini-risparmiatori più responsabili.
«Anche in Sardegna, il livello di conoscenza dell’economia e della finanza è sempre più carente – ha detto il coordinatore regionale dei Riformatori, Pietrino Fois –Nonostante gli effetti della crisi su famiglie e imprese siano stati devastanti». «A dieci anni dal fallimento della Lehman Brothers – ha aggiunto Cossa – è fondamentale favorire la consapevolezza nella gestioni dei diversi strumenti finanziari. Bisogna investire sul futuro e sulla conoscenza nella convinzione che soprattutto un’Istituzione terza debba impegnarsi nel campo dell’educazione finanziaria, per aiutare le persone ad operare scelte consapevoli in un mondo complesso». Per il capogruppo Dedoni, la materia deve trovare spazio nelle scuole e nelle università «per completare il sistema culturale e della formazione, aiutando i sardi a comprendere e a difendersi dalle insidie della finanza». «Sono norme che impattano direttamente con la vita reale dei nostri concittadini – ha sottolineato Marras – che meritano una migliore informazione e una più approfondita conoscenza del sistema bancario che, purtroppo, è ancora percepito come un “nemico” piuttosto che come un’opportunità». Infine, Crisponi: «Servono competenze e un’appropriata divulgazione degli strumenti e delle iniziative del sistema bancario per permettere alle imprese e alle famiglie di saper cogliere e valorizzare le proposte del sistema creditizio e della finanza».
«Aiutiamo le famiglie, i giovani e gli adulti – hanno spiegato i due ‘tecnici’ Sorgi e Mastino – a migliorare la loro qualità di vita, educandoli a gestire il budget familiare e anche le difficoltà nei conti, il risparmio e la spesa, per far crescere e salvaguardare il proprio patrimonio e il livello di benessere sociale».
La proposta investe la Regione di un ruolo di funzione sociale fondamentale, rendendosi promotrice e protagonista di progetti di informazione, istruzione ed educazione economica e finanziaria diretti a distinte categorie sociali, in collaborazione con enti locali, università, associazionismo ed altri soggetti pubblici o privati. E’ previsto anche un protocollo d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale e la Fondazione per l’educazione finanziaria ed il risparmio, che abbia come contenuto l’attivazione, negli istituti scolastici di ogni ordine e grado, di iniziative di istruzione e formazione sui temi dell’economia, della finanza e del risparmio. Per gli adulti, verranno attivati sportelli con educatori finanziari appartenenti ad associazioni con certificazioni di qualità, che accompagneranno i cittadini in percorsi individuali. (red)
(admaioramedia.it)