Difficilmente sono state le funeste previsioni del sindaco Stefano Delunas (“Ho la sensazione che se cade Quartu, cade Soru, cade Pigliaru e ci saranno riflessi anche nel Governo nazionale”, aveva detto in un’intervista al Tg3) a convincere i sei consiglieri comunali del centrodestra che hanno trascurato di aver apposto, pochi giorni prima, la propria firma sulla mozione di sfiducia, presentata dall’ex sindaco Mauro Contini, e, ieri notte, al termine della lunga maratona in aula (oltre sei ore tra dibattito e pause), hanno salvato sia la consiliatura che la fascia tricolore del Primo cittadino, proposto alle scorse elezioni dal Partito democratico: 15 voti contro e 13 a favore, mozione respinta.
Si sono espresi per la sfiducia a Delunas otto degli undici consiglieri del Pd (Brai, Busonera, Cadoni, Murgioni, Orrù, Piludu, Marco Piras e Secci), mentre la giovane piddina Chiara Pili ha deciso di non partecipare alla votazione uscendo dall’aula. Pollice verso anche da parte del Polo civico (Cocco, Angius e Pani), dei Riformatori (Marini) e del grillino Sbandi. Nella votazione finale, ai 9 voti a favore di Delunas (lui stesso, Piras e Casanova di Sardegna vera, i due Pd Olla e Marci, Cannarella, Cadeddu e Cocciu di Quartu riparte, Ghiani di Più Quartu) si sono aggiunti, senza troppo clamore perché era nell’aria da qualche giorno, i sei voti dell’opposizione di centrodestra: l’ex sindaco Contini, Galantuomo (Pdr), Attilini (Podeus), Lobina, Sarritzu e Torru (Forza Italia), con una motivazione ufficiale:"E' opportuno scongiurare l’arrivo del Commissario regionale".
Patto del Nazareno quartese, alfaniani in salsa verde, compromesso storico, giunta a tre teste (riferita ai tre sindaci presenti in maggioranza), le definizioni si sono sprecate. Resta l’anomalia di una maggioranza iper trasversale che ora dovrà completare la Giunta per amministrare Quartu, secondo alcuni solo per qualche mese traghettandola ad elezioni nella prossima primavera, ma i dubbi sulla durata di questo esperimento e della consiliatura restano. Soprattutto, perché non è ancora certa l’uscita di Delunas dal Pd (a meno di un’espulsione), perciò se i Democratici quartesi dovessero cambiare guida e/o rotta, lo scenario del centrosinistra in Città potrebbe tornare di moda. Intanto, ai nuovi amministratori quartesi spetta la stesura delle linee programmatiche e del bilancio.
Tra le prime reazioni quella del coordinatore regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci: “Una grande schifezza, uno squallido gioco di palazzo che ricorda le pratiche della cosiddetta prima repubblica, tipico esempio di quella piccola politica che fa crescere l’astensionismo. Sono stati traditi i cittadini che hanno dato il loro voto a Contini. Altro che ‘ribellione’ ai partiti o ‘responsabilità’, è uno squallido inciucio tra quattro signori, che si sono accordati tra loro in spregio alla volontà popolare. L’ex sindaco prima ha sfasciato la coalizione che lo ha sostenuto per cinque anni, poi ha proposto una mozione di sfiducia e infine ha votato contro, per andare a sostenere un sindaco senza maggioranza: è evidente che sta litigando con sé stesso e non con il sottoscritto. E’ tempo di dare spazio ad una nuova generazione, competente e animata da una sana passione politica. Il lato positivo è che si è aperto uno spazio, perché questi signori si sono messi automaticamente fuori da Forza Italia”.
Delusione anche per Michele Pisano di Fratelli d’Italia, ex consigliere comunale ed assessore della Giunta Contini: “Abbiamo il compito di difendere un sentimento di centrodestra a Quartu. Delunas sopravvive e la situazione rimane grave, ma non seria. Il Partito democratico ha la pesantissima responsabilità di essersi dimostrato inadeguato a governare e senza scrupoli. Ora Quartu ne paga le conseguenze. Fratelli d’Italia si smarca completamente dall’Amministrazione Delunas, un pasticcio in cui la sinistra si è cacciata e da cui non riesce più a uscire. Detto questo, rimane l’amarezza perché in Aula non si è riusciti a chiudere questa tristissima pagina di politica quartese, con un ritorno alla Prima Repubblica di cui non sentivamo la mancanza. La situazione ci carica di grandissime responsabilità”. (red)
(admaioramedia.it)
5 Comments
Hercules Atlantic
CAPPELLACCI dice”grande schifezza” , e come se il bue dicesse cornuto all’asino……….perchè invece non lasciano tutti in massa gli incarichi che ricoprono indegnamente e vanno a casa, sarebbe unsvolta meritevole di menzione……….
Maurizio Locci
Cappellacci,non mi è simpatico, ma non voleva Contini dall’anizio.Comunque la situazione è vergognosa..
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