Tra meno di un anno ci saranno le elezioni amministrative a Cagliari, un appuntamento al quale il centrodestra sardo deve arrivare preparato, forte e compatto. E’ inutile nascondersi che c’è un problema di unità interna, ma anche di disaffezione da parte del nostro elettorato, che negli anni si è allontanato, ha preferito non votare o ha scelto il voto di protesta. Io penso che si possa ricucire lo strappo, riportare a casa tanti elettori e conquistarne di altri, finora indecisi. Lo strumento per farlo è quello della partecipazione, dell’apertura alle scelte, quindi delle Primarie.
La possibilità di candidarsi a primo cittadino della propria città non può e non deve essere negata a nessuno: tutti coloro che amano la propria città, che sono convinti di potersi impegnare per il bene comune, devono avere la possibilità di mettersi in gioco. Solo le primarie assicurano questa straordinaria opportunità. I cittadini, i nostri elettori, mal sopportano ormai soluzioni calate dall’alto: diamo loro la possibilità di scegliere il Candidato Sindaco che si batterà per sconfiggere la sinistra Le primarie diventano il luogo ideale in cui, più che le persone, si devono confrontare le idee. Idee e progetti per la nostra Città che chiunque vinca le primarie si dovrà impegnare a sostenere con forza e determinazione, nel rispetto di tutti coloro che hanno partecipato.
Certo, l’esperienza-primarie nel centrosinistra si è rivelata tutt’altro che positiva, mostrando come si possano inquinare le consultazioni interne. Ma questo non significa che lo strumento primarie sia da buttare: deve essere regolamentato in maniera seria e puntuale, lasciando a soggetti terzi rispetto ai partiti le decisioni più delicate e importanti. Per questo abbiamo già pronto un Decalogo delle Primarie, un punto di partenza sul quale confrontarsi con chi davvero vuole le primarie.
Intanto, sarà necessario registrarsi per poter votare, ai candidati è richiesta la presentazione di firme (da 500 a 1500) a sostegno della propria candidatura e una scheda programmatica di accompagnamento. L’aspetto più importante, e di rottura rispetto alle primarie viste finora, è che i seggi saranno presieduti da persone individuate dagli elenchi formati dalla Corte di Appello di Cagliari per le consultazioni elettorali. Stesso procedimento per gli scrutatori, scelti attingendo dagli elenchi tenuti dal Comune di Cagliari. Le schede elettorali saranno stampate in una tipografia e il loro numero determinato in precedenza, verranno avvallate da un notaio e da lui custodite fino al giorno prima del voto, quando verranno consegnate dal notaio ai singoli Presidenti di seggio, che le custodiranno e porteranno ai seggi prima delle operazioni di voto. A garanzia di trasparenza e certezza del risultato, qualsiasi contestazione all’esito delle primarie sarà risolta immediatamente da un Comitato di Spoglio, costituito dai Presidenti di Seggio e qualunque ulteriore ricorso sarà affidato ad un Comitato di Garanti, persone con indubbia preparazione in materie giuridiche, professionisti super partes scelti dagli staff dei candidati.
Io penso che le primarie nel centrodestra si possano e si debbano fare: sarebbe un importante precedente anche a livello nazionale, aprirebbero alla partecipazione. Solo chi le teme sostiene che le primarie sono inutili.
Giandomenico Sabiu
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