Al termine di un’indagine della Guardia di finanza, nel Sulcis è stata individuata un’ampia discarica abusiva, che i militari del Roan hanno posto sotto sequestro.
Da alcuni mesi, nell’area industriale di pertinenza dell’Enel, a Portovesme (Portoscuso), venivano effettuati, in attuazione delle direttive della Procura di Cagliari, una serie di carotaggi con l’ausilio del personale tecnico dell’Arpas. L’intervento delle Fiamme gialle (operazione “Clean Land”) era scaturito dalla necessità di accertare possibili contaminazioni del territorio derivanti da scarti di lavorazione (oli ed altre sostanze nocive pericolose, abilmente occultate nel sottosuolo), smaltiti senza osservare le normative che disciplinano il settore.
Perciò, la Procura cagliaritana aveva anche nominato un consulente tecnico, che ha verificato, in sinergia coi militari, la presenza della discarica abusiva, la natura e la provenienza dei rifiuti, nonché gli interventi eseguiti per la bonifica e quelli, eventualmente, da realizzare.
L’attività ha permesso di individuare, e successivamente porre sotto sequestro, un’area di circa 23.000 metri quadrati all’interno della quale sono stati rinvenuti interrati (ad una profondità di circa 3 metri) agenti inquinanti, catalogati come rifiuti pericolosi industriali di varia natura (oli sintetici, miscele bituminose contenenti catrame, scorie di cemento, fusti corrosi e lana di roccia/vetro) per un totale di oltre 45.000 tonnellate di materiale da destinare ad una successiva bonifica. (red)
(admaioramedia.it)
One Comment
ste_73
Lana di roccia/vetro non sono materiali pericolosi: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità sono “non classificabili come cancerogeno per gli esseri umani” (“insulation glass wool” e “rock (stone) wool” in http://monographs.iarc.fr/ENG/Classification/latest_classif.php).