Proseguono le proteste degli allevatori per il prezzo del latte ovino, considerato troppo basso (60 centesimi al litro) e non in grado di coprire i costi della produzione.
Intanto, il ‘tavolo latte’, convocato ieri in Regione per trovare un accordo, è stato aggiornato alla settimana prossima: resta ancora da definire la parte che riguarda proprio il prezzo del latte, ma è stata registrata la disponibilità degli industriali del latte e del mondo cooperativistico a valutare un’intesa che lo ancori ad un prezzo di riferimento del listino di Milano sul prezzo del Pecorino romano.
Agli allevatori è arrivata la solidarietà di Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia: “Al fianco dei pastori sardi costretti a buttare il latte di pecora perché pagato 60 centesimi al litro – ha scritto su Facebook – In Parlamento abbiamo chiesto regole e norme chiare che tutelino i più deboli della filiera. Difendiamo chi ama il proprio lavoro e la propria terra”. A breve in Parlamento ci saranno le audizioni delle associazioni dei pastori: “Sono iscritte all’ordine del giorno della Commissione Agricoltura gli appuntamenti coi rappresentanti del comparto ovicaprino: finalmente anche l’anello più debole della catena potrà raccontare direttamente i problemi del settore, rappresentando le soluzioni più idonee per la salvaguardia delle aziende. Sia sul prezzo del latte che sulla fine dell’embargo delle carni suine contiamo di trovare una soluzione unanime con tutte le altre forze politiche per una rinascita di questi settori fondamentali per l’economia della nostra isola”, aveva sottolineato il deputato di FdI, Salvatore Deidda, nei giorni scorsi durante un incontro con una delegazione di allevatori nella sala del Consiglio comunale di Ottana.
Sempre da Fratelli d’Italia, è arrivata la denuncia del consigliere regionale Gianluigi Rubiu: “Pastori illusi e ingannati con la complicità della politica della giunta Pigliaru. Il settore trainante dell’economia regionale, che rappresenta la storia e la cultura sarda, è trattato come la cenerentola dell’economia. E’ l’ennesima certificazione del fallimento della politica del centrosinistra che nulla ha fatto per incentivare la trasformazione, diversificare e limitare la produzione del pecorino romano”.
Il dito è puntato contro Oilos (Organismo interprofessionale latte ovino sardo): “Si è trasformato in un ente inutile e deleterio – ha aggiunto Rubiu – Le aziende sono allo stremo delle forze e sono destinate al triste destino della chiusura. La giunta Pigliaru ha preferito concentrarsi sulle politica dell’accoglienza anziché sul rilancio dei settori primari della Sardegna. E’ necessaria la convocazione immediata del Consiglio regionale per trovare soluzioni urgenti e immediate”. Richiesta di convocazione urgente dell’Aula condivisa anche dal capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni: “Se le forze politiche hanno a cuore il presente e il futuro della nostra terra, dovrebbero avere il coraggio di sospendere la campagna elettorale per consentire di riunire con la massima urgenza il Consiglio regionale affinché si affronti l’emergenza rappresentata dallo scandaloso calo nel prezzo del latte ovino, una sciagura che per la Sardegna è pari a una calamità naturale di portata epocale. Il comparto agropastorale rappresenta la voce più importante del nostro prodotto interno lordo, abbandonare i pastori al loro destino significa lasciar andare alla deriva l’intera Sardegna, alla faccia dei proclami sbandierati sotto il naso degli elettori dai vari candidati in cerca di voti”.
“Sul prezzo del latte, la Regione si deve dare una mossa – ha commentato Edoardo Tocco (Forza Italia) – Va trovata subito una soluzione positiva della vicenda, a costo di individuare e capire in che modo è possibile penalizzare chi sta vergognosamente speculando sulla pelle dei pastori sardi. Il settore agropastorale sta subendo umiliazioni inaccettabili. Non è davvero possibile che questa gente continui a essere trattata così. I pastori sardi sono un simbolo della Sardegna che lavora, il latte sardo è uno dei fiori all’occhiello della nostra regione. Ho l’impressione che la Giunta regionale non consideri questo argomento una priorità”. (red)
(admaioramedia.it)