Stavolta ha rischiato… e tanto, ma alla fine la giocata del campione, quella di Logan e Dyson, hanno regalato la vittoria alla Dinamo Banco di Sardegna che ha fatto sua la sfida, nel posticipo della serie A, battendo Pesaro con il punteggio di 75-71.
“Una grande squadra per essere tale deve saper vincere anche le brutte partite…”, parole di Stefano Sardara piazzate in fretta e furia sul suo profilo Facebook. Dichiarazioni vere quelle del Presidente che ha sofferto come lo hanno fatto i tifosi a casa e coloro che, da Sassari hanno seguito la squadra a Pesaro. Una sconfitta sarebbe stata davvero meritata, ma Sassari ha avuto l’accortezza di evitarla proprio nei minuti finali di una sfida strana, brutta ed equilibrata. Gara strana perché la Dinamo stavolta non ha fatto numeri dalla linea dei 6,75, sbagliando davvero l’impossibile. Al termine dei primi due quarti la formazione di Meo Sacchetti faceva registrare uno 0 su 13, non certo da Dinamo. Le bombe, quelle vere, sono arrivate negli ultimi 3’ match, dove in pratica si è decisa la sfida. Pesaro ha interpretato al meglio il match. Giocando con intensità, fin dalle prime battute, e difendendo con le unghie e con i denti su ogni pallone. Pesaro ha commesso, però lo stesso errore dei sassaresi, ovvero non ha trovato le percentuali al tiro adatte a battere la compagine isolana. Myles, Wright e Judge hanno dettato legge in attacco e in difesa, ma colui che ha in qualche modo da dato del filo da torcere a coach Sacchetti è stato Bernardo Musso, l’ex giocatore di Mercede Alghero e Santa Croce Olbia ha messo i bastoni fra le ruote a Dyson e a chiunque dei Sassaresi si trovasse di fronte nei 40’ di gara. Per lui poca qualità in attacco ma una grande difesa. I numeri non sono stati quelli di una grande gara. La Dinamo ha tirato con il 46,6% da due (21 su 45), leggermente meglio della Consultinvest che ha chiuso con il 45,2% (24 su 53). Da tre poi la Dinamo ha, forse, fatto registrare la percentuale al tiro più bassa di tutta la stagione. Logan e compagni hanno tirato con il 20,8% (5 su 24), contro il 21,4% degli avversari (3 su 14). Male anche dalla lunetta con gli uomini di Sacchetti che hanno finito con il 64,2% (18 su 28) contro il 77,8% (14 su 18) di Pesaro. In tutto 19 le palle perse da Pesaro contro le 11 di Sassari. Equilibrio ai rimbalzi con 42 per i padroni di casa e i 40 per gli ospiti.
E’ l’equilibrio a dominare tutti i 40’ di gioco, con le due squadra che corrono, tanto, ma in fase conclusiva costruiscono poco. Il primo, timido tentativo di allungo è di Pesaro (7-4 al 30). Tre punti sono il massimo vantaggio che la squadra di Sandro Dell’Agnello riesce a conquistare nei primi 10’ di gara che chiude a +1 sul 19-18. Per Sassari niente triple e un deludente 0 su 13. Si riparte e stavolta tutto è nelle mani dei Sassaresi che provano a mettere in difficoltà la squadra di casa con la solita cattiveria agonistica di Lawal. Lui e Sosa, aiutati anche da Dyson, scavano un leggero solco (31-24) che nel finale di tempo viene incrementato (36-28). Le due squadre vanno negli spogliatoi con Sassari in leggero vantaggio di 6 lunghezze: 36-30.
Si ritorna in campo con Sacchetti che prova a catechizzare i suoi, chiedendo soprattutto più intensità difensiva e maggiore concentrazione in avanti. La difesa funziona, l’attacco un tantino meno anche se il vantaggio, pur a fatica, viene mantenuto (43-37; 52-44). Pesaro sembra voler tirare i remi in barca ma, una tripla di Myles nel finale, ridà fiato ai compagni che riducono le distanze chiudendo la terza frazione a -3 lunghezze (52-49). Negli ultimi 10’ Pesaro tenta il tutto per tutto. Infastidisce il gioco sassarese, ma quel che conta riduce le distanze (54-53 al 3’). Sassari si ferma e Musso ne approfitta per firmare il +1 (55-54).
Per Sassari una doccia fredda, difficile da digerire. Pesaro capisce che potrebbe essere la volta buona per operare il break vincente e incrementa il vantaggio (59-54) con canestro di Judge. A questo punto però due fattori contribuiscono a far cambiare l’inerzia del gioco a favore della Dinamo: il time out di Sacchetti e le triple che finalmente entrano. Prima quella di Sanders (59-59) e poi Dyson (62-60). E’ fatta? Assolutamente no. Pesaro sembra avere più vite di un gatto. A 2’ dal termine il vantaggio è ancora per la squadra di Sandro dell’Agnello (69-68). Ci pensa allora Logan, che finora non aveva certo brillato, a togliere dal cilindro magico non certo il coniglio o la colomba, ma una tripla che manda Sassari in testa. E stavolta ci rimane anche grazie alla complicità di Dyson che, nel finale mette al sicuro il risultato.
PESARO – DINAMO SASSARI 71 – 75 (Parziali: 19-18; 11-18; 19-16; 22-23)
CONSULTINVEST PESARO: Myles 17, Wright 18, Judge 19, Ross 9, Raspino 2, Crow, Lorant 4, Tortù, Basile, Musso 2. Allenatore: Dell’Agnello.
BANCO DI SARDEGNA SASSARI: Logan 6, Brooks 8, Dyson 17, Sanders, Lawal 23, Chessa, Sacchetti, Mbodj 6, Vanuzzo, Sosa 4, Formenti, Devecchi. Allenatore: Sacchetti.
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