
"La Sardegna è in grado di offrire tutte le garanzie sanitarie richieste dall'Unione europea, pertanto paure e polemiche sono assolutamente infondate – ha detto Arru – I maialetti, prima di essere esportati, vengono sottoposti a un processo di termizzazione che garantisce al 100% l'eliminazione di ogni possibile virus, ma va detto che gli animali sottoposti a termizzazione sono già ampiamente e accuratamente controllati prima, tanto da poter escludere a priori la presenza di virus che, è bene chiarirlo, non è in alcun modo pericoloso per gli esseri umani. C'è molta confusione sull'argomento: bisogna ricordare che tutte le nostre aziende regolarmente registrate e censite sono sottoposte a severi e regolari controlli per garantire la sicurezza dei prodotti e che la peste suina colpisce soltanto i capi allo stato brado, che di sicuro non sono quello destinati all'Expo".
La Regione è impegnata da anni sul fronte della lotta alla peste suina: "Abbiamo approvato un Piano di eradicazione della peste suina da 4 milioni di euro all'anno e coinvolto i massimi esperti mondiali, a cominciare dal professor Josè Vizcaino – ha aggiunto l'Assessore – A gennaio, la Commissione europea ha stanziato un milione e 80mila euro per cofinanziare il Piano d'azione straordinario contro la peste suina, e che a novembre arriveranno altri soldi, a dimostrazione dell'apertura di credito al nostro Piano che, oltre all'azzeramento dell'epidemia, ha come obiettivo il rilancio della produzione agroalimentare sarda garantendone qualità e sicurezza. Ci sono anche 10 milioni di fondi messi a disposizione dall'Agricoltura destinati agli allevatori che costruiranno recinti per evitare il pascolo brado." (red)
(admaioramedia.it)