Aveva ragione Alessandro Gentile, in gara quattro, rivolgendosi ai tifosi della Dinamo: "Non è finita". E, una promessa l'azzurro l'aveva fatta anche ai suoi tifosi: "Ci rivediamo a MIlano". Detto, fatto perchè MIlano ha annullato i due match point a disposizione della Dinamo per entrare in finale e nella storia, battendola al PalaSerradimigni nella sesta sfida di semifinale: 74-67.
Come due giorni fa, Sassari ha sbagliato l'impatto al match al rientro dagli spogliatoi, dando spazio a Milano che, trascinata dal duo delle meraviglie Gentile e Samuels, ha dato via libera agli avversari. Come? Semplice, sbagliando tanto al tiro, perdendo un mare di palloni e commettendo errori banali. Milano, quasi meravigliata da tanta bontà di Dio, ha accettato ed è andata in fuga, evitando, con estrema tranquillità, nell’ultimo quarto il flebile ritorno di Sassari che, stavolta è apparsa anche stanca fisicamente. E ora sarà dura, davvero dura, riuscire a 'sbancare' il Forum. Perchè dopodomani il campo dell'Olimpia sarà pieno come un uovo da parte dei tifosi che cercheranno di spingere Milano verso la finale. Luca Banchi ritroverà anche Daniel Hackett che oggi ha scontato i due turni di squalifica.
Dall’altra parte Meo Sacchetti e la società dovranno ridare fiducia ad una squadra che, l’ha persa nelle ultime due sfide, nella quale è crollata mentalmente non riuscendo a dare continuità, nei 20’ finali a quando di buono fatto nei primi due tempi. Oggi è mancato Logan, Sanders, insomma a parte Sosa e Lawal, non tutti hanno recitato al meglio la parte. Peccato, perché oggi, Milano, si poteva battere. Senza Hackett e con mezza squadra in non perfette condizioni fisiche, Sassari poteva tranquillamente sfruttare l’occasione. Gara dai due volti, Con Sassari bella e temeraria nei primi due quarti, nella quale è riuscita a mettere a nudo tutti i difetti e tutte le difficoltà degli avversari. Gentile, Brooks e Samuels e tutto il gruppo milanese ha avuto difficoltà nel superare l’attenta e aggressiva difesa sassarese. In avanti Logan e compagni hanno segnato e, tanto riuscendo, ad andare in fuga. Ma come l’altra sera a Milano, non è riuscita ad 'ammazzare' il match e gli avversari che, nel secondo tempo, grazie alla 'zonetta' piazzata dal coach toscano, hanno trovato quella vitalità vincente, riuscendo a dominare ai rimbalzi e a migliorare la precisione al tiro. Del resto Sassari ha fallito nei tiri pesanti (per non parlare dei liberi) suo punto di forza durante tutta la stagione con Luca Banchi che ha gradito le basse percentuali al tiro degli avversari.
I numeri dicono che Milano, ancora una volta è andata meglio di Sassari. La formazione di Banchi ha tirato, da due punti, con il 52,3% (23 su 44), mentre Sassari si è limitata a piazzare il 45% (18 su 40). Nel tiro da tre Sassari ha chiuso con il 12,5 (2 su 16), mentre Milano è risultata più precisa con il 17,4 (4 su 23). Nei liberi leggero predominio di Sassari anche se il 73,5 (25 su 34) contro il 72,7 (16 su 22) sembra davvero poco per una squadra che lotta per accedere alla finalissima scudetto. La tensione e l’importanza della posta in palio, gioca un brutto scherzo ad entrambe le formazioni che faticano a trovare la via del canestro. I primi due punti arrivano a 6’35" dalla sirena e li firma David Logan. Milano soffre, Sassari pensa, costruisce e segna (13-4 all’8’ con Brooks). Milano non riesce a trovare il ritmo. Gentile e Samuels non sembrano (apparentemente) in giornata. La Dinamo ne approfitta e chiude meritatamente in testa i primi 10’ sul 17-8. Si riprende e Milano sembra aver ritrovato schemi, gioco e precisione al tiro. La squadra milanese si avvicina arrivando addirittura a tre lunghezze dai padroni di casa (22-19). Il time out di coach Sacchetti è provvidenziale e coincide con la reazione dei sassaresi che operano un break 11-0 (33-19 al 17’). Milano non vuole issare bandiera bianca e in pochi minuti si ritrova, ma soprattutto riesce a ridurre le distanze andando al riposo in ritardo sul 36-29.
Al rientro in campo la gara cambia volto. Sassari si rilassa, perde la concentrazione e soprattutto non si ritrova. Al contrario di Milano che sfrutta il duo Gentile e Samuels ben coadiuvato da Brooks, e una difesa a zona 'match up' ordinata dal coach Banchi, per rientrare in partita, pareggiare con James (38-38) e passare in testa con un break di 12-2 (41-38). Sassari riesce a riprendersi e a illudere tutti i 5 mila del PalaSerradimigni, ritrovando il vantaggio (45-41). Ma è solo l’ultimo colpo di coda, perche Moss e compagni a questo punto riprendono a macinare gioco e vanno in fuga (54-49 al 30’). Negli ultimi 10’ Milano domina con Sassari che riesce solo a fare confusione e niente più regalando agli avversari l’ennesima possibilità di strappare il biglietto per la finale. Alessandro Gentile ha mantenuto la sua promessa.
DINAMO BANCO DI SARDEGNA SASSARI: Logan 11, Lawal 15, Brooks 4, Dyson 10, Sosa 13, Sanders 6, Formenti, Sacchetti 5, Chessa, Devecchi 3, Mbodj, Vanuzzo. Allenatore: Sacchetti.
EA7 EMPORIO ARMANI MILANO: Samuels 18, Moss 2, Brooks 18, Ragland 10, Gentile 21, Melli 2, Cerella 2, Tabu, James, Pecchia, Gigli 1, Kleiza. Allenatore: Banchi.
Parziali: 17-8; 19-21; 13-25; 18-20.
Tiri da due: Sassari 18 su 40; Milano 23 su 44. Tiri da tre: Sassari 2 su 16; Milano 4 su 23. Tiri liberi: Sassari 25 su 34; Milano 16 su 22. Rimbalzi: Sassari 35; Milano 40.
(admaioramedia.it in collaborazione con Isola 24 Sport)