A seguito dello scandalo che ha colpito in pieno il deputato Andrea Mura per le sue assenze alla Camera dei deputati e per le dichiarazioni rese alla stampa («L’attività da deputato non si svolge solo in Parlamento. Io sono un testimonial», seppure dopo due giorni, Mura ha smentito le frasi “io faccio politica in barca” e “l’ho detto fin dall’inizio al Movimento che non volevo fare il parlamentare ma il testimonial”), l’onorevole grillina Manuela Corda, stanca e sfibrata delle continue critiche indirizzate anche a lei e ai metodi di selezione dei ‘portavoce’ propri del Movimento 5 Stelle, si è ribellata e con un logorroico video (oltre 25 minuti), cercando di respingere le accuse e giustificarsi.
“Abbiamo dovuto fare queste scelte” per colpa della legge elettorale, “non sono mie scelte, non la sento una mia responsabilità”, ha spiegato. Nel corso del monologo, Corda si appella ad una serie di attivisti (Giuseppe, Simone, Valentina, Andrea, Roberto, Alessandro, Lucianetto ed altri), come se cercasse aiuto e conforto da persone che rappresenterebbero la vera essenza del Movimento, non come quel “lavativo”, quell’onorevole ‘per caso’, apparso dal nulla con la sua barca a vela, ormeggiato ad una lista, sempre ‘per caso’, con certezza di elezione al Parlamento, quasi fosse stata per magia.
Tra gli ‘amici portavoce’, però, non ha citato l’ex sindaco di Assemini, Mario Puddu, grande ‘indiziato’ per essere il candidato Governatore della Sardegna. Forse perché recentemente caduto in disgrazia per questioni penali e quindi scomodo per l’immagine del M5S o per l’immagine personale del deputato Corda, visto che in tanti collegano la scelta del candidato Mura a Puddu. Sono ormai lontani gli indimenticabili e idilliaci istanti in cui l’ex Sindaco e l’Onorevole riuscivano in perfetta sintonia a far sparire una generazione di attivisti storici del M5S dalle liste per le Parlamentarie, in barba al regolamento interno e ad un minimo di correttezza, impedendo a persone che avrebbero potuto fare ombra di concorrere alle votazioni nella piattaforma Rousseau, comunque non tanto trasparenti.
Sono gli incerti del mestiere, casi di imponderabilità della “natura umana”, come lo starnuto, la tosse, il mal di testa. Non sarebbero il prodotto di una scelta basata sull’ottica della poltrona per sè e per gli stretti amici. Si tratta di casi che la Corda non si spiega: l’uninominale, la natura umana, il maestrale o la scalogna, ognuno può decidere quale preferisce… “Guardiamo ciò che c’è di buono nel M5S”, ha detto Corda, “pensiamo a tutto il lavoro fatto in Sardegna” (???, ndM). “State tutti tranquilli”, ha aggiunto, “io non voglio più parlare di questi argomenti”, “basta coi commentini su questo caso”. Perché infastidirsi per così poco, sopratutto al secondo (e presumibilmente ultimo) mandato. Cinque anni fa, al tg di Rai 1, la stessa Onorevole informava che il M5S non avrebbe mai potuto presentare in Sardegna una lista con gente litigiosa ed infatti alle Regionali i grillini furono ‘non pervenuti’. Oggi, dalla sicura e confortevole posizione di chi ha fatto terra bruciata intorno, riuscendo a mantenere il controllo delle liste (per quelle Regionali ne vedremo delle ‘belle’), e conseguentemente delle poltrone, l’onorevole Corda non ama i clamori, le inezie, forse neanche la “natura umana”. Tutti calmi, per favore, perché “siete fantastici e eccezionali tutti”, tranne chi non fa parte del ‘giro magico’.
Montecristo
(admaioramedia.it)