L’Alcoa (forse) riaprirà. In cambio di un finanziamento di 135 milioni di euro riassumerà 376 lavoratori. Insomma, ogni posto di lavoro costerà 400.000 euro. Oltre ai costi ambientali: inquinamento, scarti tossici accumulati in maleodoranti discariche. Eppure nessuno apre bocca: tutti contenti.
La distruzione dell’allevamento del suino al pascolo brado, che dava un tempo migliaia di posti di lavoro, si sarebbe potuta evitare con molto meno, cioè erogando poche decine di milioni per recintare in biosicurezza demani e proprietà privata. Ma si è preferito uccidere i maiali senza offrire in cambio nessuna alternativa. Dietro tutto ciò c’è una logica veterocomunista di considerare sacra l’industria e pericolosissimo l’anarchico carattere dei pastori, non organizzabili in sindacati e non politicamente gestibili.
Il Giardiniere
(admaioramedia.it)
One Comment
Maurizio Locci
La peste suina?Non dice niente…e produzioni strategiche per il paese..oppure si deve comprare l’alluminio solo in Cina?