E’ la solita storia alla sarda: faida. Mont’e Prama era sino a due anni fa il gioiello dell’archeologia europea, un luogo mitico nel quale si riversavano aspettative e attese.
Poi, le solite camarille politiche, le miserabili invidie hanno fatto ‘secchi’ i tre artefici della fortuna del tempio dei giganti: Emina Usai (che in verità è andata in pensione), Momo Zucca (uno dei grandi dell’archeologia sarda) e l’ingegner Gaetano Ranieri, che col suo georadar ha individuato un’areale di diversi ettari che farebbe di Mont’e Prama uno dei più grandi siti archeologici al mondo.
I nemici della Sardegna, gli antisardi, cioè quelli che non osano mai mettere in discussione i libri ‘italioti’ di mezzo secolo fa, hanno cacciato via i moderni eroi di Mont’e Prama per affidare gli scavi ad anonimi archeologi. Talmente anonimi che hanno affossato tutto.
Dove dormono i giganti ora hanno piantato una vigna.
Chiunque governerà la Sardegna – destra, sinistra o 5 stelle – mi auguro cacci via questi corvi e rimetta a dirigere gli scavi persone serie ed entusiaste.
Il Giardiniere
(admaioramedia.it)