Dopo anni, decenni, passati ad aspettare, arriva una mail, nel cuore della notte, precisamente alla mezzanotte e un minuto, che sulla base di un ‘algoritmo’ decide il destino di migliaia di docenti.
Docenti ormai non più giovanissimi, la media: 45 anni! Che dopo anni di studio, esperienza a servizio dello Stato per mandare avanti la scuola italiana si ritrovano la ‘sentenza’ scritta in due righe, davanti agli occhi. Senza possibilità di scelta. Una vera e propria lotteria, un meccanismo informatico perverso, poco trasparente di cui si sa ben poco. Anzi nulla!
Tutta la categoria degli insegnanti da mesi vive un incubo, che, purtroppo, solo chi è coinvolto può capire. Dal mese di marzo sino ad oggi davanti al pc. Ormai è diventato un’appendice, una parte di noi. Perennemente connessi, in qualsiasi luogo, persino in bagno, a qualsiasi ora del giorno e della notte, a discapito del proprio benessere psicofisico e della propria vita personale. Dal mese di marzo, riunioni, incontri, scioperi, sit-in, fiaccolate, presidi, flash mob, sino a ieri. Giornate d’inferno! Di tutto, per cercare di farci ascoltare da questo Governo della “Buona Scuola”. Niente, loro sono andati avanti imperterriti come treni. Calpestando tutti i diritti maturati e acquisiti negli anni, in tantissimi anni, da ciascun docente inserito nelle graduatorie.
Loro l’hanno chiamata “Buona scuola”, ma di buono questa nuova scuola non avrà niente. Nessun miglioramento non solo per i docenti, ma pensiamo anche agli alunni, ai quali non verrà garantita nessuna continuità didattica, in quanto ogni anno si troverebbero insegnanti diversi. Quindi non progresso, ma regressione sia dal punto di vista pedagogico-didattico che organizzativo. La carissima “Buona Scuola”, tanto utilizzata dal governo Renzi per farsi i migliori spot con le (false) assunzioni, si basa solo su un sistema fortemente anticostituzionale, illegale e discriminatorio. Un ricatto bello e buono! Sappiamo tutti che le assunzioni è stato costretto a farle in seguito ad una sentenza della Corte europea. Un sistema discriminatorio perchè hanno suddiviso la categoria degli insegnanti in settori: serie 0, A, B, C! Le prime due serie: 0 e A meritevoli di un certo trattamento, come ad esempio assunzioni nella provincia scelta. Le serie B e C da espatrio forzato! Carne da macello, svendita, saldi! Professionalità e vite all’asta! Perché chi rientra in queste due fasi si ritrova in una delle cento province italiane inserite obbligatoriamente nella domanda! Quindi stessa categoria lavorativa, stessi requisiti, ma trattamento diverso! In quale altro settore lavorativo accade ciò?
Il sempre bravo grande governo Renzi, ha comunque detto che nessuno era obbligato a fare domanda. Quindi, secondo loro per noi è stata una scelta. Si è vero si poteva scegliere di non fare domanda, ma tale scelta comportava il restare senza lavoro nella propria regione, o facendo domanda, abbandonare tutto, famiglia, amicizie e andare a sopravvivere al nord, dove con 1.200 euro puoi solo sopravvivere, e sicuramente ne devi aggiungere tanti altri di soldi, per andare avanti. Il tutto non dimentichiamoci che avviene spesso e volentieri intorno ai 50 anni. Perché, a 25/30 anni forse, ci stanno anche bene le avventure, ma a 50 anni penso che ognuno di noi abbia il diritto di scegliersele le avventure da affrontare!
Tutto ciò non perchè vogliamo il posto di lavoro sotto casa, come qualcuno ha affermato, ma semplicemente perchè i posti nella nostra regione ci sono! Parlando in maniera più specifica della nostra regione, la Sardegna, sappiamo bene che tale provvedimento legislativo contribuirebbe all’impoverimento culturale, economico e sociale di un territorio, già fortemente provato. Inoltre, chi vive in Sardegna è fortemente penalizzato. Doppiamente penalizzato, rispetto ad esempio ad un campano, e non solo in termini economici, ma anche per l’assenza e difficoltà di collegamenti con la penisola. Un campano può prendere un treno, noi Sardi no! Quindi se tu Stato mi obblighi ad andare fuori, come minimo mi paghi l’alloggio e le trasferte come si fa con i militari! Qual è quindi la logica di questo piano folle? Forse portare le persone a rinunciare a tale ricatto autolicenziandosi, in modo da poter poi dire a reti unificate, con tutte le sue piccole slide: gli Italiani stanno bene, non hanno bisogno di lavorare! Menti malate! Scusate lo sfogo, ma credo sia giusto far capire cosa si nasconde dietro certi squallidi slogan!
Carla Loi – Cagliari
(admaioramedia.it)
22 Comments
Luigi Gabbianelli
Spostiamo 800.000 banbini del nord in Sardegna… 🙂
Bachisio Mura
Che la guerra dei poveri continui…
Rita Camedda
Ma che problema c’è a spostarsi. Con gli stipendi alti che si ritrovano gli insegnanti, possono x permettersi di pagare un doppio alloggio. Grazie alla continuità territoriale in un attimo siamo nel continente spendendo una fesseria. Cosa vogliamo di più.
Che idioti !!!!
Stefano
Italia di oggi: uno Stato a regime dittatoriale e spesso pasticcione
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