La Sardegna registra un tasso di dispersione scolastica pari al 24,7%, classificata al primo posto tra le regioni italiane, contro una media nazionale del 17%, e con una percentuale di studenti con difficoltà di apprendimento (in lettura del 27% ed in matematica del 33%) in aumento rispetto agli anni precedenti. Ma secondo Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, la Giunta Pigliaru con il progetto ‘Tutti a Iscol@’ ha perso un’importante occasione per invertire e modificare l’andamento negativo.
I bandi per il contrasto alla dispersione scolastica sono stati pubblicati ad anno scolastico abbondantemente iniziato (fine 2015) e solo il 45% delle scuole ha partecipato al bando, in particolare la Linea A, relativa al “miglioramento delle competenze”, ha visto la partecipazione di sole 119 autonomie scolastiche sul totale delle 278 sarde. Poi, le attività progettuali si dovevano obbligatoriamente svolgere tra il 1° marzo e il 15 giugno 2016, con un programma poco interessante e di difficile attuazione. Inoltre, il progetto non hai mai chiarito se il servizio prestato dai docenti potesse considerarsi utile al fine del punteggio, con conseguente difficoltà per i dirigenti scolastici nel reperire il personale idoneo all’insegnamento. Questi secondo l’esponente di FdI i punti che decretano la bocciatura del programma proposto dall’assessore della Pubblica istruzione Firino.
“Il progetto ‘Tutti a Iscol@’ voluto dalla Regione per combattere la dispersione scolastica è un fallimento. Serve una migliore programmazione per dare agli istituti il tempo di organizzare i corsi – ha sottolineato Truzzu, che ha presentato un’interrogazione sul tema – Particolarmente grave è che il Progetto ha imposto alle autonomie scolastiche il raggiungimento di uno standard di 250 ore di lezione, nei tre mesi, pena il blocco e la non erogazione dei fondi da parte della stessa Regione nei confronti dell’Istituto interessato. Praticamente la scuola paga la disorganizzazione e la mancanza di progettazione degli uffici regionali. Non solo l’istituto, anche gli stessi presidi rischiano di pagare in prima persona gli errori dell’Amministrazione. Infatti, in caso di mancato raggiungimento dello standard, il Direttore scolastico è ritenuto l’unico responsabile per gli impegni assunti preventivamente con i collaboratori esterni e non potendo contare sulle risorse regionali incorrerà di certo in cause legali di responsabilità civile ed erariale”.
In conclusione, Truzzu suggerisce per garantire la piena operatività dei corsi di “anticipare l’uscita del bando ad inizio anno scolastico, sollevare i dirigenti scolastici da meccanismi capestro che potrebbero determinare responsabilità personali e di verificare che siano stati posti in essere gli strumenti per la valutazione dei corsi del progetto ‘Tutti a Iscol@’ e per la valutazione del raggiungimento dell’obiettivo principale: la riduzione della dispersione scolastica”. (red)
(admaioramedia.it)
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alesa69
ISTRUZIONE, Truzzu (FdI): “Regione bocciata a Iscol@, progetto fallito contro dispersione scolast – https://t.co/HJpIch59Ln #GoogleAlerts