Le polemiche sull’aumento dell’Irpef e dell’Irap, deciso dalla Giunta Pigliaru ed approvato in Consiglio regionale dalla maggioranza di centrosinistra, sono riprese dopo la pausa festiva. Sopratutto, in seguito alle dichiarazioni dell'assessore regionale del Bilancio, Raffaele Paci, che ha difeso la legittimità della scelta dell’Esecutivo: "La Sardegna è una Regione a statuto speciale e quindi ha piena facoltà di modificare le aliquote Irpef e Irap. I divieti valgono per le Regioni a statuto ordinario ma non per quelle in piano di rientro per la Sanità come è la nostra. Tuttavia, l'esperienza ci insegna che il diritto e le norme non sono una certezza matematica e quindi se il Governo dovesse ravvisare profili di illegittimità allora in quel caso si avvierà un confronto e si aprirà un dialogo per arrivare a un punto d'incontro condiviso”.
Secondo i Riformatori, invece, il comma 26 della Legge di Stabilità 2016, che vale per tutte le Regioni, stabilisce l’illegittimità dell’aumento: “Paci si metta l’animo in pacis: i suoi balzelli ai danni dei sardi non passeranno – hanno risposto il coordinatore regionale, Michele Cossa, e il responsabile del Centro Studi, Franco Meloni – Non solo: la Sardegna per il Governo non è in piano di rientro. Quello che Paci ha chiamato così non è altro che un piano interno sui costi ma che per Roma non ha alcun valore formale. Dunque queste tasse non passeranno. Per quanto riguarda gli accordi è meglio che Paci non ne faccia visti i disastrosi precedenti che ci hanno portato a questa situazione. Inoltre, l’aumento delle imposte non porterà alcun beneficio: tartassano per recuperare alla fine solo una ventina di milioni di euro. Anzi, Paci dovrebbe spiegare perché ha portato in Giunta una Finanziaria fasulla con 140 milioni di incassi aggiuntivi sapendo bene che non è così”.
Non convince neanche il richiamo all’Autonomia: “Per i professori è tristemente barattabile se si tratta di omologarsi al ‘renzismo’ dominante – Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza italia – Quando c’è da premere sulla leva fiscale, infatti, l’Autonomia non si tocca, tanto che gli assessori di Pigliaru si sentono autorizzati a calcare la mano con l’aumento della pressione tributaria. Quando invece è il caso di discutere della Riforma degli Enti locali l’unico punto di riferimento resta la legge Del Rio. Con il risultato che l’applicazione pedissequa delle norme del Ministro, così come ha fatto questa Giunta, ha di fatto accantonato i poteri di cui dispone la nostra Regione a Statuto Speciale, svuotando i comuni delle proprie prerogative”.
"La Giunta invoca l'Autonomia quando intende tassare i sardi, ma la butta nella spazzatura quando deve rivendicare i soldi dovuti dal Governo, rinuncia alle entrate e ritira i ricorsi – ha ribadito anche Ugo Capellacci, coordinatore regionale di Forza Italia – C’è differenza tra governare una Regione e fare gli agenti di Equitalia in nome e per conto del Governo. Se Renzi non impugnerà il provvedimento non sarà certo per rispetto dello Statuto, ma perché dal 2014 ha trovato in Paci e Pigliaru gli esattori dei suoi sogni. Anche se il Governo non dovesse impugnare la norma, non pensi che i cittadini stiano a guardare e che rinuncino a difendersi da una gabella ingiusta e illegittima”. (red)
(admaioramedia.it)
9 Comments
Adriana Iannoni
bisogna ringraziare Cappellacci &C se x risanare aumentano le tasse, ma ne hanno di faccia tosta
Filippo Casula
Il merito delle stsngate e’ tutto del pd
Adriana Iannoni
questa è eredità del centro destra,
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