“Crediamo sia urgente una riforma della legge regionale sull’editoria, all’interno della quale il settore dell’informazione va separato, a nostro giudizio, da quello dell’editoria classica, ed aperto ai nuovi mezzi di comunicazione”. E’ l’idea che il segretario dell’Associazione della Stampa sarda, Celestino Tabasso, ha lanciato durante l’audizione nella II commissione del Consiglio regionale sulla Finanziaria 2016.
“Dopo l’intervento forte della Regione che ha dato sollievo al settore televisivo in profonda crisi – ha aggiunto Tabasso – restano le emergenze di nuovi media come la radiofonia ed i giornali on line ai quali occorre rivolgere molta attenzione, anche perché hanno costi di esercizio più bassi rispetto ai media tradizionali ed un grande radicamento nei territori”.
Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Francesco Birocchi, invece, si è soffermato sul dato occupazionale della crisi dell’informazione in Sardegna, ricordando che “più della metà del circa 500 professionisti attivi in Sardegna è precario o non ha un contratto stabile, il settore è attraversato da una crisi strutturale da cui si può iniziare ad uscire anche con il sostegno pubblico a nuovi mezzi come il web ma soprattutto assicurando una crescita nella qualità”. (red)
(admaioramedia.it)
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Rosalba Serra
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