Lo scorso 25 luglio, la Giunta regionale ha approvato una delibera per il «Sostegno alle testate giornalistiche on line», con uno stanziamento di 200mila euro per l’anno 2016, riconoscendo «pari dignità con gli altri media dell’informazione». La delibera è stata il frutto di alcuni incontri organizzati dall’assessore regionale della Cultura, Claudia Firino, coi vari settori dell’editoria isolana nei primi mesi del 2015.
Un’iniziativa accolta con favore dai ‘piccoli editori’ del web che da anni si cimentano nel mercato dell’informazione sarda. Ma, dopo la pubblicazione dei requisiti (circa un mese dopo la delibera), l’iniziativa dell’Assessorato si è trasformata in una ‘doccia fredda’ per alcuni editori delle testate giornalistiche on line, che, considerandoli penalizzanti, hanno deciso di scrivere una lettera all’assessore Firino: “Purtroppo, pur riconoscendo il Suo merito nell’aver intrapreso una nuova strada, l’impostazione del contributo come rimborso delle «spese ammissibili sostenute» nell’anno precedente alla delibera, rischia di vanificare l’intenzione di aiutare questi piccoli editori, che spesso devono fare i conti con una struttura organizzativa ancora in fase embrionale e che quindi contavano sul «sostegno» con l’obiettivo di far crescere e migliorare la propria attività editoriale”, così hanno scritto gli editori di Ad Maiora Media (Fabio Meloni), Buongiorno Alghero (Gianni Olandi), Cronache Nuoresi (Sonia Meloni), Isola 24 Sport (Ignazio Caddeo), La Donna Sarda (Francesca Columbu), Olbia Notizie (Davide Mosca) ed Olbianova (Mauro Orrù).
“Avevamo immaginato – prosegue la lettera – un aiuto che potesse servire a ‘reggere il peso’ di un’attività entusiasmante, ma allo stesso tempo onerosa e faticosa e, finora, mai considerata dalle Istituzioni regionali. Un «sostegno» per contribuire alla crescita, al consolidamento e ad un progressivo miglioramento. Ma, fatti salvi i necessari criteri burocratici e le caratteristiche che consentono di distinguere una testata giornalistica da altri siti generici (blog, aggregatori di notizie ecc.), pochissimi editori, finora, si sono potuti concedere il lusso di assumere giornalisti applicando i «contratti nazionali» (come indicato nei requisiti), anche perché in tante situazioni la figura dell’editore corrisponde a quella di un giornalista che, facendosi imprenditore di se stesso, diventa direttore della sua testata on line, contribuendo così certamente ad implementare l’occupazione, ma non i ‘contratti’ o le ‘buste paga’. Il rischio è che sia estremamente ridotto il numero delle testate ammesse a contributo, rispetto a quelle effettivamente operative, con ulteriore pericolo di perdere parte dello stanziamento previsto e di vanificare le lodevoli intenzioni del provvedimento”.
Nel documento firmato dagli editori, non solo una critica ai requisiti, ma anche alcune proposte, almeno per i primi tre anni di aiuto previsti per i giornali on line: “Anni certamente sperimentali, nei quali sarebbe stato opportuno puntare su un reale «sostegno», così da consentire di avviare un percorso di crescita dell’organizzazione e di miglioramento del prodotto giornalistico, rendendole maggiormente competitive nel difficile mercato editoriale. Per sfruttare al massimo lo stanziamento previsto sarebbe preferibile ripartirlo in almeno tre forme di finanziamento: una forfettaria ai possessori dei requisiti burocratici e delle minime caratteristiche; una per incentivare la regolarizzazione dei collaboratori; una sotto forma di contributo per l’aggiornamento tecnologico”. L’assessore Firino ha accettato di incontrare un rappresentante degli editori che hanno prodotto il documento, insieme al giornalista Giuseppe Meloni dell’Assostampa Sarda, ma, pur riconoscendo la validità di alcune argomentazioni, non ha ritenuto opportuno intervenire con modifiche in questa annualità: la scadenza per i contributi era il 21 settembre. (red)
(admaioramedia.it)
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FaberSardo
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