Giornalisti e tecnici di Sardegna 1 Tv, licenziati dall’azienda, non solo sono senza lavoro ma anche senza risposte sulle loro spettanze. La vicenda viene denunciata e ricostruita nei dettagli in un comunicato congiunto di Assostampa Sarda e Slc-Cgil Cagliari.
Tutto ha inizio nel 2014, quando il 3 febbraio l’emittente cagliaritana ha avviato la procedura di riduzione del personale: «Negli incontri immediatamente successivi a quell’annuncio – viene ricordato nella nota sindacale – l’Amministratore delegato diceva di “avere fondate speranze di recuperare dei crediti” ed “a breve di poter ridurre il debito verso i dipendenti”. Parole che, ‘inaspettatamente’, non hanno avuto seguito.»
Nel frattempo, Sardegna 1 ha «più che dimezzato il personale, non ha ancora pagato un euro degli stipendi arretrati, del trattamento di fine rapporto e delle indennità di mancato preavviso, ma va avanti con la sua attività come se niente fosse.»
E' passato tanto tempo ed il problema si è ingigantito, perché per quasi tutti i tecnici è terminato il periodo coperto dall’Aspi e con le nuove norme non è più previsto l’accesso alla mobilità in deroga. Inoltre, il 28 maggio 2014, l’Azienda ha chiesto l’ammissione al concordato preventivo in bianco e dopo aver ottenuto 120 giorni di tempo per presentare la documentazione, ha chiesto ed ottenuto una ulteriore proroga di 60 giorni. Ma, alla scadenza della proroga (il 16 gennaio), ha presentato una richiesta di concordato senza accordo e ancora oggi non si conosce l’esito di questa richiesta, che contribuisce a dilatare ulteriormente i tempi e ad allontanare il riconoscimento dei diritti dei lavoratori licenziati.
«Giornalisti e tecnici, privati del lavoro e delle loro spettanze, sperano ancora di poter aver fiducia almeno nella giustizia», conclude amaramente la nota di Assostampa e Slc-Cgil. (fm)
(admaioramedia.it)