Chiuso il bando regionale (mercoledì 21 settembre) per i contributi alle testate giornalistiche on line è tempo di un primo rapido bilancio. Seppure non esista un censimento ufficiale delle testate sul web che operano in Sardegna, è verosimile che siano almeno più di 40 i siti che periodicamente ospitano notizie e vengono aggiornati con una discreta regolarità. Dai dati diffusi dall’Assessorato sono 13 le testate che hanno presentato richiesta di contributo per l’attività svolta nel 2015, domande attualmente al vaglio degli uffici per verificare la sussistenza dei requisiti richiesti per l’erogazione delle risorse stanziate, pari a 200mila euro.
“L’esito positivo del bando – ha commentato l’assessore regionale dell’Informazione, Claudia Firino – ci conforta e dimostra la necessità di questo provvedimento, messo in campo per la prima volta, e rafforza la volontà di continuare a prestare la massima attenzione verso un settore in crescita. Il bando riconosce l’importanza dei nuovi media e sostiene la pluralità dell’informazione, l’occupazione e la valorizzazione della qualità professionale dei giornalisti”. L’assessore Firino ha anche annunciato che nella sua proposta di modifica della Legge regionale sull’editoria e l’informazione, presto all’esame della Giunta, le testate giornalistiche on line sono finalmente riconosciute: “Emerge la necessità di incrementare i finanziamenti annuali per il comparto – ha aggiunto – Riteniamo inoltre che l’intervento sperimentale possa presto diventare strutturale e sempre più efficace, anche con il contributo di tutti gli operatori coinvolti”.
Alcuni giorni prima della scadenza del bando, una decina di editori di testate on line, rappresentativi di tutto il territorio regionale, avevano deciso di scrivere una lettera una lettera all’assessore Firino, considerando penalizzanti i requisiti decisi dall’Assessorato: “Purtroppo, l’impostazione del contributo come rimborso delle «spese ammissibili sostenute», nell’anno precedente alla delibera, rischia di vanificare l’intenzione di aiutare i piccoli editori, che spesso devono fare i conti con una struttura organizzativa ancora in fase embrionale e che quindi contavano sul sostegno con l’obiettivo di far crescere e migliorare la propria attività editoriale. Avevamo immaginato un aiuto che potesse servire a ‘reggere il peso’ di un’attività entusiasmante, ma allo stesso tempo onerosa e faticosa. Un sostegno per contribuire alla crescita, al consolidamento e ad un progressivo miglioramento”. All’Assessore, gli editori anche anche presentato alcune proposte per rivedere i requisiti: “Sarebbe stato opportuno puntare su un reale sostegno, così da consentire di avviare un percorso di crescita dell’organizzazione e di miglioramento del prodotto giornalistico, rendendole maggiormente competitive nel difficile mercato editoriale, sopratutto riconoscendo il lavoro dei giornalisti/editori, incentivando la regolarizzazione dei collaboratori e l’aggiornamento tecnologico”.
Per Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, il bando dell’Assessorato ha escluso gran parte delle piccole testate online isolane, “quelle che più avrebbero bisogno del sostegno pubblico per continuare ad esistere e per poter regolarizzare i giornalisti. I 200mila euro del bando dell’assessore Firino sono poche briciole e per di più, visti i requisiti richiesti, andranno ai pochi giornali che hanno alle spalle editori facoltosi”.
“Pochissimi editori, finora, si sono potuti concedere il lusso di assumere giornalisti applicando i contratti nazionali (come indicato nei requisiti) – ha aggiunto Truzzu – I requisiti sono fatti su misura per quelle testate che possono già garantire gli onerosi contratti giornalistici ai dipendenti. Al contrario le piccole realtà si vedono private di qualsiasi sostegno ed escluse da ogni contributo. La speranza è che questo bando sia solo una prova mal riuscita di un serio intervento a favore del più gran numero possibile di giornali web, nuova realtà dell’informazione anche nell’Isola. Perché con questo bando, che scontenta gran parte del mondo della giovane informazione online, la Firino si è comportata come un Robin Hood al contrario, togliendo ai poveri giornalisti precari, per dare ai ricchi editori sardi e della Penisola”. (red)
(admaioramedia.it)