Mentre Fratelli d’Italia per martedì prossimo (ore 20, ritrovo in piazza Yenne) ha organizzato a Cagliari per le strade del quartiere Marina una “Fiaccolata per la sicurezza”, si moltiplicano le voci di denuncia e di protesta della situazione che l’immigrazione (sia quella ordinaria, gestita dalle iniziative europee, che quella degli ‘sbarchi diretti’ algerini nel Sulcis) sta portando in Sardegna e soprattutto nel Capoluogo, dove si riversano buona parte degli immigrati accolti nelle strutture della provincia.
A lanciare l’allarme criminalità è il Sindacato autonomo di Polizia (Sap). “Cagliari non é più la città sicura e felice di qualche anno fa – ha detto Luca Agati – I crimini violenti ad opera degli algerini appena sbarcati sono quotidiani. Vi sono evidenti lacune normative che permettono ai clandestini di girare indisturbati senza correre il rischio di subire carcerazioni nonostante condotte violente e reiterate e l’espulsione é di fatto un semplice documento senza valore che mai si accompagna ad un allontanamento dal territorio nazionale. La microcriminalità si contrasta sopratutto con più uomini in strada, peccato che in sei anni Cagliari abbia perso circa 120 poliziotti andati in pensione a mai sostituiti, ci sono evidenti difficoltà a pagare gli straordinari (in arretrato di un anno), uffici in grave carenza di personale sebbene oberati dalle attività legate alle emergenze criminalità, immigrazione ed ordine pubblico, gli uffici investigativi sono spogliati delle loro peculiarità per l’esigenza di contrastare fenomeni di criminalità sconosciuti fino a qualche anno fa. Siamo sempre più anziani e stanchi e con una media di età di 49 anni ed é sempre più difficile contrastare una criminalità giovane e spregiudicata. La situazione è preoccupante ed é necessario un cambio di rotta”.
Preoccupazioni condivise anche dal capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, che ha presentato un’interrogazione urgente in Consiglio regionale: “Siamo preoccupati per l’escalation di microcriminalità a Cagliari ed in altri centri della Sardegna causata dall’invasione di migranti provenienti dall’Algeria e dal nord Africa. Le viuzze tra Stampace e Marina stanno diventando ormai una polveriera con episodi davvero gravi per la sicurezza di cittadini e commercianti. Occorre un rafforzamento del controllo delle forze dell’ordine con un pattugliamento costante delle rotte maggiormente percorse dai clandestini. Sinora la ricerca di un accordo del presidente Pigliaru si è rivelato un autentico bluff. Un fallimento della Giunta che continua a subire gli sbarchi ininterrotti dei clandestini”.
Per Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, “è desolante lo spettacolo di una Giunta regionale che si reca a Roma solo per prendere ordini sull’accoglienza indiscriminata di migranti mentre a Cagliari e in tutta la Sardegna si moltiplicano gli episodi di micro-criminalità connessi agli sbarchi continui – ha detto commentando il recente incontro a Roma dell’assessore Spanu ed il capo di Gabinetto del ministro Minniti, Morcone – Pensare di propinare all’opinione pubblica per l’ennesima volta la bufala delle quote significa insultare l’intelligenza dei sardi e vivere completamente fuori dalla realtà. In sostanza, l’unico dato certo è la conferma dell’apertura del Cpr a Macomer con il signorsì della Giunta regionale: un fatto che certifica la volontà del Governo di utilizzare la nostra isola come terminal dell’immigrazione”.
Critiche alle scelte della Giunta regionale anche nella gestione del sistema dell’accoglienza in terra sarda. L’Esecutivo ha recentemente approvato e finanziato il “Piano 2017 per l’immigrazione” con 11 milioni di euro: 9.7 milioni di euro dal Fondo sociale europeo 2014-20, per progetti di integrazione socio-lavorativa, formazione, comunicazione, riconoscimento titoli ottenuti all’estero; 750mila euro dalFondo asilo migrazione e integrazione, per progetti di formazione linguistica, di qualificazione del sistema scolastico in contesti multiculturali e di promozione della partecipazione attiva dei migranti alla vita economica sociale e culturale; 600mila euro di fondi regionali, di cui 400mila destinati a progetti innovativi presentati dalle associazioni e rivolti in particolar modo a persone svantaggiate a rischio di esclusione, e 200mila di trasferimenti agli enti locali per garantire una migliore informazione territoriale sui servizi a favore dei migranti.
Per CasaPound Sardegna, che ha affisso in alcune città dell’Isola uno striscione contro il ‘business dell’immigrazione’ (“11 milioni all’immigrazione, ai Sardi povertà e disoccupazione”), “la Giunta Pigliaru, mentre dall’isola ogni anno migliaia di giovani emigrano all’estero in cerca di lavoro, è incapace di programmare un serio piano per il lavoro dei Sardi e crea opportunità lavorative per gli immigrati”.
“Ci troviamo davanti ad una amministrazione schizofrenica – ha detto Fabio Corrias, coordinatore regionale di CP – Da un lato, fa dichiarazioni di facciata contro gli sbarchi in Sardegna, dall’altra sembra voler aprire ogni porta legislativa ed economica possibile per favorire la sostituzione del nostro popolo. Crediamo che le priorità debbano essere altre, ad esempio la crisi del Sulcis, il costo dell’energia, la sinergia tra le imprese dell’agroalimentare, la destagionalizzazione del turismo, iniziative che darebbero una spinta al mondo del lavoro, ma questa volta in favore dei cittadini sardi”. (red)
(admaioramedia.it)