L’emergenza accoglienza degli immigrati non è terminata, nonostante il calo degli sbarchi in Sardegna (l’ultimo nel 2017 è del 27 giugno), e la Giunta Pigliaru ha deciso di puntare sul sistema degli Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e si appresta a firmare due protocolli con Prefetture ed Anci: uno per potenziare il sistema dell’ospitalità diffusa; l’altro per l’avvio del volontariato sociale svolto dai migranti. “Dobbiamo passare – ha sottolineato l’assessore regionale degli Affari generali, Filippo Spanu – da una fase di pura emergenza a una gestione ordinaria dei flussi migratori attraverso attività e iniziative che favoriscano il processo di inclusione”.
Intanto, dai banchi dell’opposizione, Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, si scaglia contro il piano che prevede 600mila euro “per progetti presentati da associazioni per l’inclusione sociale e lavorativa degli immigrati“ ed altri 200mila per non meglio precisati progetti “a favore degli immigrati” ed “eventi di incontro tra popolazione e migranti”, che come consuetudine finiranno nelle casse di enti ed associazioni da anni partecipanti al ‘business dell’accoglienza’.
“La Giunta regionale continua ad assecondare la politica degli sbarchi e dell’immigrazione senza criteri e senza controlli interpretata dal Governo Renzi prima e da quello Gentiloni poi – ha detto l’esponente azzurro – Il sistema ha fallito perché le quote sono saltate, sono aumentati i morti in mare e porta nel nostro non solo una minoranza che ha diritto d’asilo ma anche una stragrande maggioranza di persone che non hanno il diritto di restare nel nostro Paese. Occorre invece un ‘Piano Marshall’ per sostenere queste persone nella loro terra, praticando il rispetto per quel diritto a non essere costretti ad emigrare.”
L’assessore Spanu si è anche dichiarato ottimista per l’azione del ministro Minniti per quanto riguarda il problema degli ‘sbarchi diretti’ (quasi un migliaio nel 2007), che dall’Algeria arrivano nelle coste del Sulcis, nonostante sia chiaro che il Governo sia maggiormente preoccupato che, dopo il calo delle partenze dalla Libia, le spiagge algerine possano diventare (come denunciato, quasi un anno fa, in un’intervista adAd Maiora Media da Arianna Obinu, esperta di migrazioni) le nuove basi per il fenomeno migratorio. Ma non ha convinto Salvatore Deidda, portavoce regionale di Fratelli d’Italia: “Nonostante gli incontri col Ministro, un fallimento con il continuo sbarco di algerini e la Giunta regionale continua nella folle politica di ripopolare la Sardegna di immigrati che la maggior parte non fugge da nessuna guerra o situazione pericolosa. Questi annunci e queste scelte scellerate, in cui si promettono fondi e finanziamenti, sono fomentatrici di rabbia nelle comunità locali, in particolare in quelle dove ci si vede barattare il lasciare aperta una scuola alla condizione di accogliere immigrati”.
“Il sistema di accoglienza diffusa dei migranti – ha commentato Marcello Orrù, consigliere regionale del Psdaz – è profondamente sbagliato e si basa solo sul business e la mercificazione delle persone e scarica il peso del problema della gestione dei flussi migratori sulle comunità locali e sui cittadini. E’ sbagliata l’idea di distribuire i migranti nelle comunità locali della Sardegna perché crea instabilità tra i residenti e sopratutto mina gli equilibri e la serenità sopratutto nei piccoli centri che già affrontano gravi problemi di carenza di servizi e isolamento. E’ incredibile come la Regione nonostante i tagli su sanità, scuola e servizi essenziali per i cittadini, continui a finanziare con ingenti risorse il sistema di questa pseudo-accoglienza. E’ un sistema sbagliato e pericoloso per il quieto vivere dei comuni della Sardegna”. (red)
(admaioramedia.it)