Finalmente, si conoscono i numeri ufficiali degli ‘harraga’ (termine dialettale per indicare coloro che partono verso l’Europa in modo irregolare) arrivati nelle spiagge sulcitane durante l’ultimo triennio: 343 nel 2015; 1.225 nel 2016; 1.929 nel 2017. Le cifre sono state elencate dal ministro dell’Interno Minniti, in risposta ad un’interrogazione del gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati sull’aumento degli immigrati in arrivo direttamente da Tunisia nelle coste siciliane e da Algeria nelle coste sarde.
Il responsabile del Viminale, però, ha voluto evidenziare come “l’incidenza percentuale dei migranti provenienti dall’Algeria si attesta sul 2%”. In linea con quanto già disse, quasi infastidito dalle proteste provenienti dall’Isola, l’ambasciatore italiano ad Algeri, Pasquale Ferrara: “Parliamo di un fenomeno di dimensioni esigue”. Ma le cifre da lui citate (“I migranti che si imbarcano da Annaba diretti in Sardegna sono circa un migliaio all’anno”) sono risultate inferiori del 50% rispetto a quelle ufficiali dichiarate dal Ministro.
Gli sbarchi registrati sarebbero stati 143 (una media di oltre 13 algerini a barchino) ed il Ministro anche ricordato che nella Questura di Cagliari è stata istituita “un’articolazione investigativa dedicata che ha consentito recentemente l’esecuzione di otto provvedimenti restrittivi nei confronti di soggetti dediti a favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e alla falsificazione di documenti”. Secondo Minniti, “la crescita va, tuttavia, collegata in un quadro generale che non ci porta a ritenere che si tratta di rotte nuove o alternative. Si tratta del rafforzamento di rotte già esistenti”, perciò escludendo che la rotta algerina possa essere utilizzata come via alternativa dalle migrazioni subsahariane verso l’Europa. Infine, ha confermato l’intensificarsi dei rapporti con l’Algeria.
“Altro che decremento generale – ha commentato Bruno Murgia, deputato di FdI – Il flusso di migrazione dall’Algeria verso la Sardegna è aumentato del 500% in due anni, un peso che i Sardi non possono sostenere e di difficile integrazione, ma che il Governo si ostina a non contrastare e minimizzare. Duemila algerini, un flusso enorme e insostenibile. Continuiamo a combattere per limitare, contenere e bloccare le rotte verso la Sardegna, che già soffre una profonda crisi demografica”.
“I report mostrano come, dopo i provvedimenti di clemenza in Tunisia, sia possibile l’infiltrazione di elementi jihadisti fra i flussi di migranti – ha aggiunto Murgia – I tunisini in arrivo sulle coste della Sicilia meridionale e delle isole Pelagie, perlopiù su imbarcazioni molto piccole e in orari notturni nel tentativo di rendersi ‘invisibili’ non appena sbarcati, sarebbero per la stragrande maggioranza ex detenuti. Numeri e situazioni inquietanti, ma il governo Gentiloni continua ad attribuirsi il merito di una diminuzione dei flussi in questo anno, dopo anni di mancanza totale di regolamentazione e controllo”. (fm)
(admaioramedia.it)