Attualmente in Sardegna sono presenti 63 strutture di accoglienza per immigrati con 2.850 richiedenti asilo, che non hanno ancora avuto risposta definitiva alla loro richiesta di protezione internazionale: questi i numeri dichiarati dall’assessore regionale degli Affari generali, Filippo Spanu, con delega sui flussi migratori, nei giorni scorsi a Torino, durante l’incontro “Siamo tutti in viaggio. Diritto e valore alla mobilità”, un confronto tra amministrazioni pubbliche impegnate in accoglienza ed integrazione.
“Occorre prendere atto – ha aggiunto l’assessore Spanu – che la mobilità internazionale oggi è legata alla mancanza di prospettive economiche e più in generale a condizioni di vita non adeguate ad aspettative e speranze ed è dunque favorita dal desiderio inevitabile e inarrestabile delle nuove generazioni di muoversi e cercare nuove opportunità. La questione dei flussi migratori acquista una particolare valenza qui a Torino, città in cui tantissimi sardi hanno scelto di vivere e lavorare. In Sardegna il fenomeno migratorio risulta essere sempre più di carattere strutturale, con profonde implicazioni nel tessuto sociale, culturale ed economico. Nell’isola oggi vivono oltre 50mila stranieri che offrono un contributo significativo allo sviluppo delle comunità in cui vivono”.
Per quanto riguarda il piano flussi non programmati, l’esponente della Giunta Pigliaru ha ricordato che “dal 2016 la Regione attua una programmazione strutturata rispetto alla gestione dei flussi migratori non programmati, legati al sistema Frontex e agli arrivi dei richiedenti protezione internazionale, attraverso il Piano per l’accoglienza che rappresenta un insieme coordinato di azioni sostanzialmente riconducibili alle diverse fasi in cui si articola il sistema dell’ospitalità: dal primo soccorso all’integrazione. Parallelamente alla gestione interna del fenomeno migratorio con azioni da realizzare entro i propri confini regionali, la Giunta ha messo in campo politiche propositive verso l’esterno da attuare in raccordo sia con i soggetti istituzionali dei Paesi da cui maggiormente provengono i flussi migratori sia con le comunità straniere presenti nel proprio territorio: relazioni già avviate con Tunisia, Senegal e Uganda”. (red)
(admaioramedia.it)
One Comment
Marius Ioan Vasilescu
…”…Mobilità per mancanza di prospettive economiche e condizioni di vita adeguate…”…
Ma sta parlando di sardi, o semplicemente a vanvera!?