Prosegue la ‘crociata’ dell’assessore regionale degli Affari generali, Filippo Spanu, contro i provvedimenti del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sull’immigrazione.
Prima, davanti agli studenti di Isili, nell’ambito del ciclo di incontri nelle scuole superiori della Sardegna, con l’obiettivo di “abbattere luoghi comuni e pregiudizi” sull’accoglienza degli immigrati, aveva manifestato i suoi timori: “Siamo molto preoccupati per il taglio del 40%, delineato dal Ministero dell’Interno, dei fondi destinati al sistema di accoglienza dei richiedenti asilo”. Poi, sempre davanti agli studenti, ma questa volta a Nuoro, Spanu aveva ricordato “l’impegno dei circa mille giovani sardi, tra mediatori culturali, psicologi e amministrativi, nell’ambito del sistema di accoglienza dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale. Grandi professionalità, molte delle quali si sono consolidate con periodi di studio e lavoro all’estero. Tutto questo viene messo seriamente a rischio dalle scelte del Governo che mira a ridimensionare la rete dell’accoglienza”.
Quindi, incontrando il presidente dell’Anci Sardegna, Emiliano Deiana, i sindaci ed i rappresentanti delle associazioni che attuano i progetti Sprar, l’assessore Spanu ha paventato che il Decreto sicurezza del ministro Salvini rappresenta “un duro colpo al sistema dell’integrazione, mette a rischio l’attività degli Sprar attivi in Sardegna e si ripercuote pesantemente su una rete di accoglienza equilibrata e diffusa nel territorio su cui tanto in questi anni si è lavorato. Siamo molto preoccupati per la concreta operatività di progetti che si sono rivelati molto utili ai fini dell’inclusione dei richiedenti asilo e dei titolari della protezione internazionale nel tessuto sociale”.
Preoccupazione condivisa anche dal Presidente Anci: “Il sistema degli Sprar è il più adatto alle caratteristiche della nostra terra”, ha detto Deiana. Comunque, Spanu ha promesso che “la Regione non lascerà soli gli enti locali in questa fase di incertezza. Riteniamo indispensabile un’azione comune, che coinvolga tutte le forze politiche interessate, finalizzata alla modifica del decreto. Dobbiamo respingere l’idea che solo i titolari di protezione internazionale possano essere accolti negli Sprar. Si tratta di un’ipotesi che determinerebbe gravi squilibri nell’intero sistema dell’accoglienza”.
Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati in Italia (Sprar) stabilisce interventi di “accoglienza integrata” dei richiedenti asilo e dei rifugiati attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico. E’ costituito dalla rete degli Enti locali che, di concerto con la realtà del terzo settore, accedono al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo per la realizzazione dei progetti di accoglienza. In Sardegna sono operativi 17 Sprar che ospitano attualmente 283 persone. Infine, l’esponente della Giunta Pigliaru si è mostrato preoccupato anche per l’abrogazione del permesso di soggiorno umanitario per i richiedenti asilo: “La soppressione, se non accompagnata da idonee misure compensative, è in grado di comportare, anche in Sardegna, gravi conseguenze sia sul piano della tutela di soggetti particolarmente vulnerabili, sia su quello dello stesso ordine pubblico”. (fm)
(admaioramedia.it)
8 Comments
Leandro Podda
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Giuseppe Usai
💯
Igor Ertas
Risultati per chi?
Anna Taccori
Se li porti a casa sua!
Ignazio Pintus
Questi non provano nessuna vergogna!!!
Giuseppina Jerry Sfigatto Margini
Sicurezza e sistemazione per chi????Ma vai al diavolo.
Davide Fois
Chiedi al Questore,ninno.😡😡
Maria Dolores Puddu
Sono riusciti a portare persino la mafia nigeriana in Sardegna pensate che bel risultato che hanno avuto