L’agnello viene pagato agli allevatori sardi (quotazioni Ismea) 2.20 euro al chilo a Cagliari e 2.35 a Macomer. All’allevatore di Napoli 4.75, a quello laziale 3.20. Per cui il pastore sardo per un agnello ottiene 20 euro, il campano 44 e il laziale 30.
La resa alla macellazione è del 60%. quindi quello sardo costa, macellato, franco mattatoio, 3.36 euro, quello campano 6.80 e così via.
Gli agnelli macellati in Sardegna vengono poi esportati in Campania e nel Lazio consentendo ai grossisti di guadagnare circa il doppio senza fare niente a parte un semplice passaggio in nave (costo di trasporto circa 15 centesimi al chilo). In compenso l’importazione degli agnelli nel periodo pasquale in Italia è di circa il 50%. Arrivano 400mila agnelli l’anno, molti di questi anche in Sardegna.
A questa giungla di speculazioni incrociate si aggiungano le campagne animaliste di questa inqualificabile persona che si chiama Michela Brambilla e le inchieste contro la macellazione in casa di quell’individuo, che a definirlo mi arrestano, di Edoardo Stoppa e il danno diventa incalcolabile. Dio solo sa dove e come vengono macellati gli animali importati.
Il Giardiniere
(sardegna.admaioramedia.it)