A breve, una porzione del sito minerario di Porto Flavia che si affaccia sul mare verrà ‘sclassificato’ dal regime demaniale marittimo e potrà esserci il passaggio definitivo dalla Regione al Comune di Iglesias, consentendo una migliore gestione del sito minerario-museale industriale.
“È un passaggio fondamentale in linea con gli atti di programmazione che la Giunta e l’assessorato dell’Industria stanno portando avanti per valorizzare i beni ex minerari e renderli fruibili in chiave storica e turistica – ha detto l’assessore Maria Grazia Piras – Si tratta di risorse per lo sviluppo locale che, opportunamente valorizzate, possono diventare un attrattore turistico, perché portano con sé l’identità sarda e rappresentano un pezzo importante della nostra storia industriale”.
Porto Flavia nacque nel 1925 come pertinenza di un sito minerario, finalizzata a costituire un porto d’imbarco del materiale estratto dalla montagna. Fu progettato dall’ingegnere Cesare Vecelli e realizzata scavando all’interno della montagna a picco sul mare due gallerie sovrapposte: quella superiore, da dove arrivavano i materiali estratti, e quella inferiore, dove per mezzo di un nastro trasportatore estraibile il materiale veniva caricato direttamente sulle navi alla fonda. Verso la seconda metà degli anni Quaranta non fu più utilizzato, ma la sua peculiarità costituisce ancora un fortissimo richiamo dal punto di vista turistico e la Regione ha impegnato ingenti risorse finanziarie per rendere accessibile e valorizzare l’opera. (red)
(admaioramedia.it)