Il parco di Santa Barbara a Gesturi ha ospitato la Sagra dell’asparago selvatico, promossa dalla ProLoco, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, giunta alla sua quarta edizione consecutiva.
Oltre ai canti ed ai balli dello spettacolo di Giuliano Marongiu, alla degustazione di piatti a base di asparago (grazie ai docenti e alunni dell’istituto alberghiero di Villamar), la giornata è stata scandita dalle visite guidate sull’altopiano dei cavallini ed al Museo della Giara (con la cooperativa Sa Jara Manna), nonché da mostre di vario genere: ‘‘Muccadoris e Berrita’’ sull’abbigliamento tipico di Gesturi, a cura dell’associazione culturale Nostra Sennor’e Itria; “I centenari di Gesturi”, curata dalla Proloco, presso la chiesetta di Santa Barbara; una mostra artistica-artigianale ed infine quella presso la casa natale di Fra Nicola.
Un’occasione ideale, dunque, per degustare i prodotti tipici della zona, ma soprattutto per riscoprirne le origini e le antiche tradizioni : è indubbio, infatti, che il lustro e la fama del paese, piccolo centro dell’alta Marmilla, derivi dalla Giara con i suoi cavallini e dall’intensa devozione per Fra Nicola, ma la sua bellezza non si esaurisce in questi tre elementi. Con oltre mille abitanti, Gesturi gode di un paesaggio incantevole che sembra essersi fermato nel tempo, ma anche di una importante eredità nuragica e di un centro storico simboleggiante la rappresentazione più alta della cultura contadina, attraverso la presenza di numerosi archi, antichi portali ed ingressi magnificamente conservati.
Alcuni di questi, proprio ieri, hanno permesso ai visitatori di essere varcati, come Casa Marica, che ha ospitato la mostra etnografica intitolata “Storia della Cultura e della Civiltà gesturese” a cura del gruppo Folk Fra Nicola da Gesturi, e l’imponente villa di Don Peppino, di recente ristrutturata da una famiglia di cagliaritani che l’acquistò, regalando al paese un nuovo, magnifico luogo d’attrazione che non è stato di certo ignorato dai visitatori della Sagra.
Le vie strettissime e le abitazioni con verande archivoltate sono infine l’elemento che più colpisce e che più di ogni altro impersonifica il paese nella sua cultura secolare agro-pastorale, che giornate di festa, come quella della Sagra, cercano di non far dimenticare.
Laura Pisano
(admaioramedia.it)