“In Commissione Bilancio è stato bocciato il mio emendamento per integrare lo stanziamento degli anni passati per le famiglie numerose. Spiace avere la conferma che Giunta e maggioranza siano capaci di straordinari colpi di magia: hanno fatto sparire i fondi per le famiglie numerose confermando non prioritario il sostegno a queste realtà. Ma lo riproporrò in Aula”. Lo ha detto Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e vice presidente della stessa Commissione. Dal 2010, per tre anni a seguire, la Giunta precedente aveva stanziato il Bonus famiglia, oltre 3 milioni di euro a favore delle famiglie numerose sarde con un reddito Isee non superiore ai 30 mila euro. Fondi che avevano garantito un contributo base di mille euro, per i nuclei composti da almeno quattro figli, fino a un massimo di cinquemila euro, per quelli costituiti da almeno 8 o più figli.
“Numerosi esponenti del centrosinistra, bravi nel fare presenza durante la recente manifestazione delle famiglie numerose tenutasi sotto il palazzo del Consiglio regionale, alla prova dei fatti non hanno tenuto fede agli impegni presi – ha denunciato Truzzu – In Finanziaria sono stati stanziati solo 500mila euro, una cifra irrisoria che non solo tradisce la mozione votata all'unanimità dal Consiglio a inizio gennaio, ma soprattutto non può soddisfare le esigenze di queste realtà sociali. È necessario uscire dalla logica della famiglia intesa come soggetto debole da assistere, per passare a quella di soggetto attivo da promuovere perché capace di fornire servizi, curare i più deboli, fungere da ammortizzatore economico nella straordinaria situazione di crisi che attanaglia i nostri territori. Invece, la si considera solo un bancomat da cui attingere.”
“Mi auguro che nella discussione in Aula la maggioranza riveda le sue posizioni in merito, esca da una logica squisitamente ragionieristica, mantenga fede agli impegni presi solo un mese fa e restituisca alle famiglie numerose i fondi necessari per garantire la crescita e la formazione dei figli”, ha concluso Truzzu. (red)
(admaioramedia.it)