Il Comune di Assemini continua a partecipare all’infruttuoso esproprio ai danni dei contribuenti. Alla stangata Imu (Imposta municipale unica) deliberata nel 2013 dalla Giunta in carica, si sommano gli effetti negativi dell’adozione definitiva di un Piano urbanistico, privato di ogni prospettiva di sviluppo. L’ennesimo caso di mala politica.
I più colpiti sono i pensionati, precari, disoccupati e le imprese. Proprietari di un immobile diverso dalla prima casa. Una imposta già di per sé abominevole perché colpisce ulteriormente i sacrifici privati; iniqua perché grava su una ricchezza che non sempre coincide con la reale disponibilità di reddito. La scelta fatta dall’Amministrazione comunale pentastellata di aumentare nel 2013 l’aliquota, si somma all’aggravio prodotto dalla rivalutazione catastale e dalla recente adozione definitiva del Puc che ha ampliato i destinatari dell’imposta senza produrre occasioni di crescita e sviluppo. Un mix dirompente. Nonostante nel 2015 sia stata registrata una riduzione del prelievo statale pari al 15,81% per un importo pari a circa 360mila euro, l’Amministrazione comunale non ha provveduto a rimodulare l’aliquota. Questo in un contesto dove mancano totalmente le politiche economiche, l’edilizia è ferma, le aziende chiudono, crescono gli immobili sfitti e invenduti. Dove possedere un immobile non significa oggettivamente e conseguentemente essere ricchi o benestanti. In una Città la cui classe dirigente, contestualmente agli aumenti, ha bocciato in Consiglio comunale la proposta di taglio delle indennità promesse in campagna elettorale; che in quasi quattro anni ha prodotto meno atti amministrativi di tutte le giunte che la hanno preceduta, nonostante sia in carica un anno oltre la media; che al pari di altre esperienze amministrative, dopo quattro anni di governo, non ha raggiunto gli obiettivi del proprio programma elettorale; che confonde costantemente l’informazione con la partecipazione e la trasparenza pur rappresentando, legittimamente, una risicata minoranza degli aventi diritto al voto.
Assemini soffre drammi da primato: disoccupazione, famiglie in stato di indigenza, sviluppo compromesso da gravi ritardi infrastrutturali e da un inquinamento che causa un numero da record di ammalati. Una città su cui grava uno dei più bassi tassi di formazione e che continua a dissipare risorse senza investire in sviluppo, sicurezza e vivibilità. Una città trascurata, confusa e paralizzata, la cui principale evasione continua ad essere quella politica.
Massimo Carboni – Portavoce Comitato “ViviAssemini”
(admaioramedia.it)