La riforma degli Enti locali della maggioranza di centrosinistra prende forma. E’ imperniata sulle Unioni dei Comuni (una trentina in tutto) con presidenti e giunte eletti dalle assemblee dei sindaci e senza costi, Cagliari diventerà città metropolitana e resteranno in vita tre Province ‘storiche’ (Sassari, Oristano e Nuoro), seppure con minori funzioni (strade, scuole ed ambiente), almeno finché non sarà il Parlamento nazionale a cancellarle dalla Costituzione. Non è ancora chiaro se anche Sassari ed Olbia possano essere interessate dalla figura della città metropolitana, così da spegnere i primi fuochi di rivolta contro il ‘cagliaricentrismo’. Ora i tempi prevedono l’esame in Commissione Autonomia e, presumibilmente ad ottobre, l’arrivo in Aula per l’approvazione del testo definitivo.
“Pensavamo che gli inciampi del centrosinistra sulla riforma degli enti locali fossero frutto della confusione, In realtà il disegno è ben preciso: non abolire le Province, cambiare nome a quelle di Cagliari e Sassari ma lasciando intatti enti che i sardi hanno chiesto di abolire", è il commento del coordinatore regionale dei Riformatori, Michele Cossa.
"La maggioranza ha svelato il grande imbroglio e ha resuscitato le Province – ha aggiunto Cossa –Sta pensando di far passare una restaurazione utilizzando come cavallo di Troia la riforma degli enti locali, salvando situazioni superate dai tempi e che nessuno è disposto più a tollerare. Il percorso deve essere quello di abolire le Province in modo chiaro e definitivo. Anche le funzioni relative a scuole, strade e ambiente devono pertanto essere affidate ad altri soggetti (Regione e Comuni), per estirpare alla radice il germe di clientelismo, duplicazioni, sprechi e di un ambiente favorevole al proliferare del malaffare”.
Per il coordinatore regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci, “è sempre più chiaro che Pigliaru sta lavorando al ritorno di un sistema feudale. La Giunta dei baroni sta chiamando ‘riforma’ la restaurazione, pezzo dopo pezzo, di quel sistema degli enti locali archiviato dai cittadini con i referendum, perché era calibrato sulle esigenze della politica e non su quelle dei territori. Anziché seguire la via indicata, ovvero il superamento delle province e la restituzione di un ruolo di primo piano ai Comuni, si torna al passato. L’impressione è che l’ala conservatrice del Pd, che tentò di boicottare in ogni modo i referendum e che non ha mai smesso di lavorare per il ritorno delle province, abbia avuto il sopravvento. E’ triste constatare ancora una volta che un presidente eletto risponda solo ai propri referenti partitici anziché agli elettori”.
Da Area popolare arriva un invito a valorizzare maggiormente i Comuni: “Ridare maggiore autonomia ai Comuni, salvaguardando soprattutto i piccoli centri del Sulcis, dell’Ogliastra e dell’Oristanese che, con questo disegno, rischiano di essere schiacciati dallo strapotere assegnato all’area vasta di Cagliari ed alle Unioni dei Comuni”, ha detto il capogruppo regionale di Ap, Gigi Rubiu.
“E’ opportuno ripensare al ruolo di rilievo dei Comuni, per ridare forza allo sviluppo – ha aggiunto Rubiu – Con l’attuale proposta si rischia di fare solo un salto all’indietro, sottraendo poteri ai Comuni. In tantissimi casi si assiste al taglio delle risorse ma anche al ridimensionamento illogico dei servizi, con aumento dei tributi che penalizza i cittadini. E’ invece indispensabile restituire l’autonomia finanziaria e decisionale ai Comuni, anche al fine di governo del territorio e pianificazione di maggiori servizi per i cittadini”. (red)
(admaioramedia.it)
8 Comments
Tore Sotgiu
Tore Sotgiu liked this on Facebook.
Henriette van der Rijst
Henriette van der Rijst liked this on Facebook.
Anna Lucia Puddu
Anna Lucia Puddu liked this on Facebook.
Nennè Dime
Nennè Dime liked this on Facebook.
Gio Vanna
Gio Vanna liked this on Facebook.
Gianfranco Sardara
Gianfranco Sardara liked this on Facebook.
Chris Chris
Chris Chris liked this on Facebook.
Vincenzo Arzente
Vincenzo Arzente liked this on Facebook.