Ogni sardo attualmente genera circa 2.123 kilowatt/ora contro i 1.363 prodotti nel 2013 attraverso le fonti di energia rinnovabile come il solare fotovoltaico, l’eolico, gli impianti idroelettrici e quelli alimentati da biomasse.
Reggono anche le imprese, pari a 2.510 (-0,1% rispetto al 2017), che si occupano della realizzazione e manutenzione di motori, generatori, impianti elettrici, turbine, e pannelli fotovoltaici, che producono energia, e trasformano le biomasse: ben 1.130 aziende si trovano in provincia di Cagliari (-1,4% rispetto allo scorso anno), 840 in quella di Sassari (+1,4%), 339 a Nuoro (+0,3%) e 201 a Oristano. Dati che provengono dal dossier dell’Osservatorio per le Pmi di Confartigianato imprese Sardegna per gli anni 2017 e 2018 e fanno posizionare l’Isola al sesto posto dopo Valle d’Aosta, Basilicata, Molise, Puglia e Toscana nella classifica nazionale delle regioni con più alta produzione di energia verde: nell’eolico occupa il quinto posto con 1.005 kwh pro capite, il settimo nel fotovoltaico con 612 kwh per abitante, e il nono nelle bioenergie con 355 kwh.
“Nella nostra Isola cresce la produzione e reggono bene anche le aziende legate ai servizi, alla manutenzione degli impianti e alla generazione dell’energia stessa – spiega Stefano Mameli, segretario di Confartigianato imprese Sardegna – I numeri sottolineano la vivacità di un comparto che punta sull’eco-efficienza e che offre grandi potenzialità di sviluppo alle piccole imprese, sia in termini di innovazione, sia del mantenimento dei posti di lavoro”.
Secondo le stime del Gestore dei servizi energetici, la diffusione delle fonti rinnovabili alimenterebbe la crescita economica e creerebbe nuove opportunità di lavoro: i dati indicano che nel 2017 le Fer (Fonti energia rinnovabili) hanno generato investimenti per 1,9 miliardi di euro, un contributo al valore aggiunto di 3,2 miliardi di euro con un effetto sull’occupazione di 53mila unità. Anche in Sardegna ben 9.352 imprese della manifattura e dei servizi, nel triennio 2014-17, hanno investito in prodotti e tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di anidride carbonica in atmosfera. Un comparto da non sottovalutare e con un ampio margine di crescita che conta 2 milioni 998 mila di occupati, pari al 13% dell’occupazione complessiva nazionale che prevede un’ulteriore domanda pari al 10,4% del totale delle richieste per l’anno in corso, principalmente in Lombardia, Emilia Romagna e Lazio.
“Le buone performance registrate sono anche il frutto delle misure messe in campo negli ultimi anni dai bandi dedicati agli incentivi sull’efficientamento energetico da parte della Regione – aggiunge Mameli – Pertanto è auspicabile, da parte della Pubblica Amministrazione, che venga confermata l’attenzione verso questo settore, che punta sull’innovazione, con un know how ormai consolidato che ha dimostrato di portare ossigeno a numerosi settori, in particolare all’edilizia. Ed è proprio questo comparto che grazie alla crescita delle rinnovabili, unita agli interventi di risparmio energetico che il Governo si appresta a prorogare, potrebbe vedere ulteriormente crescere gli interventi dei privati sulla riqualificazione energetica degli stabili”.
Martina Corrias
(admaioramedia.it)