Finalmente anche l’Università di Cagliari, attenta ai veri bisogni formativi e culturali degli studenti, ha concesso il doppio libretto agli studenti che soffrono di disforia di genere (disturbo dell’identità di genere), ovvero agli studenti uomini con pene, testicoli e cromosomi XY che si sentono femmine e alle donne con seno, vagina e cromosomi XX che si sentono maschi.
Si dice che il rettore Del Zompo, da donna intelligente qual è, non abbia grande interesse a contrastare queste richieste della ‘lobby gay’ interna all’Università di Cagliari, dove, infatti, ci sono alcuni docenti fortemente impegnati nelle ricerche e nelle battaglie riguardanti le tematiche Lgbt, tra questi Silvia De Simone, referente sarda dell’associazione “Famiglie arcobaleno-genitori omosessuali”, ricercatore del Dipartimento di Pedagogia, Psicologia e Filosofia.
Grazie all’azione di questi attivisti per i ‘diritti civili’, l’Università cagliaritana, con un proprio regolamento, potrà eludere la normativa italiana che concede il cambiamento di sesso sui documenti solamente dopo il completamento della lunga, dolorosa e difficile procedura che comprende l’operazione chirurgica. In questo modo anche chi non ha la volontà di completare fino in fondo la riassegnazione di sesso avrà il diritto di sentirsi femmina o maschio per stare bene con se stesso e con gli altri, senza sentirsi discriminato, anche se, in verità, la cosiddetta ‘carriera alias’ con doppio libretto sarà assolutamente riservata.
Energhia
(admaioramedia.it)
2 Comments
Monica Mazzacori
😳
Gabrio Tullio
Questo era proprio INDISPENSABILE