“Gli emigrati sardi nel Mondo rappresentano un grande patrimonio da trasformare in risorsa per contribuire ad un modello di sviluppo che rilanci l’economia, il benessere e la ricchezza dell’Isola”. Con queste parole Christian Solinas, candidato governatore della coalizione di centrodestra, ha definito il suo approccio verso il mondo dell’emigrazione, che intende riportare tra le competenze della Presidenza: “Deve essere gestito in maniera trasversale da tutti gli assessorati con una comune programmazione strategica”.
“Un enorme potenziale, finora inespresso, che la Regione deve affrontare con una prospettiva nuova e valorizzare – ha aggiunto il Senatore sardista – Dobbiamo utilizzare le esperienze di vita e di lavoro dei nostri emigrati, che continuano a sentire un forte legame con la propria e non hanno perso memoria della loro origine. I circoli, finora, hanno avuto un ruolo fondamentale di custodi di tradizioni e cultura. Ora, dopo 34 anni, serve una nuova legge per definire nuovo ruolo e nuove funzioni, devono rappresentare i nostri ‘confini avanzati’, che non sono più quelli geografici, ma umani, ovunque si trovi un sardo”.
Per comprovare l’importanza di un corretto e proficuo rapporto con le comunità di emigrati, anche le testimonianze di alcuni sardi che hanno avuto successo in Europa e di Raffaele Fantetti, senatore di Forza Italia eletto nella circoscrizione Europa: “Il fenomeno dell’emigrazione italiana è nuovamente in forte crescita nell’ultimo decennio – ha evidenziato il Parlamentare azzurro – Si tratta perlopiù di giovani che emigrano in Europa. Rappresentano un’enorme potenzialità, una grande ricchezza, sia che restino all’estero sia che decidano di rientrare in Italia, che non è stata ancora adeguatamente valorizzata”.

Giovanni Cocco, Christian Solinas, Raffaele Fantetti
Secondo Giovanni Cocco, direttore generale di Isnart (Istituto nazionale ricerche turistiche), “è necessario valorizzare le attività italiane sparse nel Mondo, che offrono valori identitari, come i ristoranti, certificando quelli che offrono prodotti italiani di qualità. Il nostro cibo è molto richiesto, ma noi non presidiamo la qualità, perciò viene copiato ed imitato nel peggiore dei modi. Per esempio, ad Helsinki in un ristorante preparano la ‘cacio e pepe’ col brodo di pollo”.
A riprova dell’importanza del cibo italiano e della sua tutela, la ricerca fatta attraverso 700 tour operator ha stabilito che il 58% dei turisti lo indica come principale motivazione del viaggio, appena il 24% cita i monumenti. Isnart si occupa di certificare i ristoranti di qualità (finora sono 100 quelli sardi) con elevato valore identitario e, considerando l’elevato ‘traffico’ di clienti, sono decine e decine i milioni di consumatori raggiungibili con un corretto messaggio: “Non si tratta solo di mangiare e bere, ma di vivere un’esperienza unica – ha sottolineato Cocco – Imparando a riconoscere la qualità dell’enogastronomia italiana, grazie ad alcuni valori identitari, finora poco conosciuti e trascurati, che si possono apprendere anche nei ristoranti”.
In collegamento telefonico sono intervenuti anche Piero Cannas, presidente (sardo) della Camera di commercio italiana in Polonia, ed Alessandro Ceccaroni, imprenditore cagliaritano del settore finanziario, che ha avuto una significativa carriera a Londra prima di rientrare in Italia. (fm)
(sardegna.admaioramedia.it)