A votazioni chiuse, almeno quelle del primo turno, delle ‘regionarie’ pentastellate, che nei prossimi giorni, col ballottaggio tra i cinque più votati, designeranno il candidato presidente del Movimento Cinquestelle per le regionali di febbraio, ha parlato il clamoroso escluso.
Luca Piras, secondo classificato alle ‘regionarie annullate’, dopo la rinuncia per la condanna in Tribunale di Mario Puddu, non era stato ammesso alla nuova votazione sulla piattaforma Rousseau dai Garanti per una presunta violazione al regolamento che regola la ‘promozione’ dei candidati, o meglio la vieta proprio. L’esclusione del docente universitario, che da molti grillini era considerato il naturale candidato dopo la rinuncia dell’ex sindaco di Assemini, aveva già attizzato nuove polemiche nella base pentastellata.
“Sono sereno, so di aver operato con lealtà e nel pieno rispetto di regole che ho sempre condiviso e che continuerò a difendere – ha scritto Piras sul suo profilo Facebook – Regole che non ho violato, ma evidentemente non è stato sufficiente. La mia esclusione dal voto ha un evidente significato politico e in quanto tale la tratterò, mentre tratterò con estrema puntigliosità qualunque espressione finalizzata a mettere in discussione, anche solo con maliziosi sottintesi, la mia onorabilità. Considero questo un atteggiamento particolarmente grave, soprattutto ove trasparisse dalle infelici esternazioni di parlamentari, candidati in pectore o semplici seguaci dei precedenti. Questo non è da Movimento 5 Stelle”.
“Per sgombrare il campo dico subito che non ho ricevuto alcuna comunicazione specificamente riferita alla mia esclusione, né motivazione documentata (come previsto dallo statuto) circa le ragioni della stessa. Considero violato il mio diritto alla difesa, ma questo è, ovviamente un discorso diverso. Detto questo, si è scelta una linea politica che mi trova fortemente in disaccordo. In primo luogo trovo inammissibile leggere quotidianamente sulla stampa le dichiarazioni di persone che non potrebbero, né dovrebbero parlare a nome del movimento. Penso ancora che quando un movimento politico va contro la volontà espressa dei propri militanti, per perseguire non meglio identificati interessi superiori, finisce per perdere fatalmente il contatto coi propri valori fondanti e mette a rischio la sua stessa sopravvivenza (Pd docet). Spero fortemente che il movimento sappia trovare le giuste energie per ben figurare alle prossime elezioni, dalle quali dipenderà non solo il futuro della nostra Isola, ma anche l’esito delle consultazioni Europee, così rilevanti per le strategie del M5S e per questo continuerò ad impegnarmi”.
A proposito, della ‘vicinanza politica’ del Docente universitario con Roberto Cotti, altro escluso illustre, in questo caso alle scorse ‘parlamentarie’, l’ex Senatore aveva fatto arrivare una smentita: “Il professor Piras, apprezzato esponente del Movimento 5 Stelle sardo, che conosco come tanti altri attivisti, non fa parte nemmeno dello stesso meetup frequentato dal sottoscritto. Nel Movimento non esiste alcuna struttura di ‘vertici sardi’, e quindi neanche ‘dissidenza’ nei loro confronti. Esistono diverse opinioni e modi di vedere; farne passare talune per posizioni di un presunto ‘vertice’ e talaltre come dissidenze è una distorsione che finisce per promuovere indebitamente le prime e screditare le seconde. A tutt’oggi collaboro da attivista con esponenti del movimento a tutti i livelli istituzionali, e sono tra i pochi che già dal lontano 2006 lavorava alla nascita del movimento in Sardegna: quelli da emarginare perché a me ‘vicini’ sarebbero troppi”.
Nei prossimi giorni, dopo la votazione che ha visto 1.453 voti espressi, l’insegnante sassarese, Marcello Cherchi, il ‘favorito’ Francesco Desogus, funzionario della Città Metropolitana di Cagliari, l’impiegato di Porto Torres, Donato Forcillo, Gianluca Mandas, assessore all’Urbanistica di Assemini (anche con la Giunta Puddu), ed Anna Sulis, dipendente dell’Aspal, si contenderanno il posto da candidato al ballottaggio delle ‘regionarie’. (red)
(admaioramedia.it)
One Comment
Carla Guerci
ma se si è tanto fessi da iscriversi a un movimento giacobino privo di ogni forma di democrazia poi come si fa a lamentarsi dell’assenza di rispetto democratico. Non c’è niente da fare, la stupidità dei grillini supera sempre se stessa e ogni volta riesce ancora a stupirrmi.