Approvata dal Consiglio regionale la legge sui contributi all'emittenza privata, riferita all'istituzione di un servizio pubblico regionale per l'informazione televisiva locale e per la produzione e diffusione di programmi per la valorizzazione della lingua, della cultura e della identità sarda. Per usufruire dei contributi le aziende, oltre a produrre notiziari giornalistici, dovranno essere costituite da almeno tre anni, presentare rendiconto e bilancio aziendale dell'anno precedente e possedere una stabile organizzazione con personale a tempo indeterminato ed essere in regola col versamento degli oneri previdenziali e assistenziali. Inoltre, dovranno avere una copertura di segnale non inferiore al 60% del territorio regionale e al 60% della popolazione e per raggiungere questo criterio potranno costituire un raggruppamento temporaneo di imprese o un consorzio.
Il 15% dell'ammontare complessivo delle risorse sarà riservato alle emittenti tv che non raggiungono questa percentuale di penetrazione nel territorio: “Avere inserito anche le piccole emittenti locali tra i beneficiari della legge è un grande risultato, un traguardo che contribuisce ad assicurare un reale pluralismo dell’informazione”, ha sottolineato Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia, tra i promotori di un emendamento migliorativo all’articolo 3 della legge. Il Corecom provvede, ogni sei mesi, alla rilevazione dei dati necessari alla verifica dei requisiti che trasmette alla Giunta regionale. (red)
(admaioramedia.it)