Sono ben 13mila le imprese artigianali sarde che partecipano all’economia circolare, un sistema economico capace di rigenerarsi da solo, seguendo delle fasi di riciclo, riparo e recupero dei beni.
Una crescita sostenibile basata, dunque, sull’estensione della vita dei prodotti, sulla produzione di beni di lunga durata, sull’attività di ricondizionamento e sulla riduzione della produzione dei rifiuti. Secondo l’analisi dell’Osservatorio per le Pmi sarde effettuata da Confartigianato imprese Sardegna, nell’Isola sono presenti 19.670 imprese (il 69,1% sono artigiane) che adottano questo sistema, senza distinzione di settore o prodotto: si parte dalle automobili, dalle calzature e dagli apparecchi elettronici fino ad arrivare agli strumenti musicali, impianti e abiti.
“Il periodo di difficoltà economica delle famiglie e la crescente attenzione verso i temi del recupero e del riciclo – spiega Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – inducono le persone a far riparare e aggiustare gli oggetti più vari, piuttosto che ricomprarli, rivolgendosi soprattutto alle nostre micro e piccole imprese artigiane. Queste realtà, dal canto loro cercano quindi di specializzarsi e di ampliare e diversificare i propri servizi per crescere in tutti quei settori legati all’economia circolare e caratterizzati, non a caso, proprio da un’alta vocazione artigiana”.
A livello provinciale, le imprese artigiane interessate si concentrano nella provincia di Cagliari (5.268 imprese); segue la provincia di Sassari (4.607), Nuoro (2.583) e Oristano (1.126). Sul totale delle imprese artigiane, che ammonta a 13.584, ben 6.553 intervengono in maniera diretta su riparazioni e recupero, mentre le restanti 7.031 sfruttano l’economia circolare in altri modi a loro convenzionali. Grazie a questi dati, la Sardegna conquista il quinto posto sulla classifica nazionale per indice di attività interessate alla ‘circolarità’ dei beni: al primo posto troviamo Bolzano (82,7% di imprese artigiane su 523mila totali), poi Valle d’Aosta (78,7%) e Trento (71,5%); prima dell’Isola (69,9%) troviamo la Liguria (70,1%) e il Piemonte (70%).
“La valutazione della dinamica del comparto del riciclo, recupero e riparazione – aggiunge Stefano Mameli, segretario regionale di Confartigianato imprese Sardegna – va inserita in un contesto economico ancora non completamente fuori dalla crisi, caratterizzato da una domanda interna ancora insufficiente. Le imprese artigiane, invece, hanno nelle loro corde molti fattori che le rendono protagoniste ideali delle nuove opportunità legate all’economia circolare. Bisognerebbe, per questo, pensare a rendere maggiormente fruibile la ricerca anche per le piccole e meno strutturate, offrendo loro strumenti adeguati attraverso un sistema di incentivazione a misura di piccola impresa”.
Martina Corrias
(admaioramedia.it)