Per capire la situazione della Sardegna bisogna leggere l’ultima di Stefano Mameli di Confartigianato Imprese, secondo cui la produttività in Sardegna è bassa “perché mancano le infrastrutture e perché c’è poca formazione dei dipendenti e scarsa propensione all’innovazione tecnologica”.
Bisogna aggiungere il fatto più importante, e cioè il motivo per cui esiste questa scarsa innovazione tecnologica: il motivo riguarda l’eccessivo ‘nanismo’ aziendale della Sardegna. Piccole imprese, per lo più a conduzione familiare, non hanno alcuna capacità finanziaria per investire in tecnologia e potenziare la propria organizzazione del lavoro, che dunque rimane obsoleta e non competitiva, capace di attirare solo forza lavoro dequalificata. Nella produttività infatti non conta solo la formazione dei dipendenti ma anche quella dei datori di lavoro, e in generale dell’organizzazione messa in piedi da tali imprenditori.
Ma perché si ha il terrore di parlare della fragilità determinata dal nostro nanismo aziendale? Perché la cultura politica media del territorio tende ad esaltare la piccola improduttiva impresa, attribuendogli romantici significati che non hanno nulla a che vedere con la generale necessità di far crescere la produttività del sistema. La quale, tra l’altro, non include solo il settore manifatturiero ma anche quelli, da noi diffusi, dell’agrozootecnico e dei servizi (ad esempio, commercio e ricettività).
La politica sta lavorando da anni per tenere bassa la produttività. In che modo? Due esempi: 1) tramite i sussidi alla monocultura dell’ovino, portata avanti da una costellazione di piccoli allevatori, che porta a generare un eccesso di pecorino romano; 2) tramite la battaglia a nuovi e grossi alberghi di fascia medio-alta, che hanno mezzi e skills per attirare più clienti e personale di qualità, rispetto alla piccola ricettività diffusa, incapace di fornire servizi adeguati, di attirare grandi flussi turistici e gestita con dipendenti sottopagati. Piaccia o meno, le aziende piccole (e non solo sarde), sono quelle che rendono di meno.
Adriano Bomboi – Direttore “SaNatzione.eu”
(admaioramedia.it)