Gentile Direttore, vorrei commentare l’articolo “Caso RWM a Domusnovas: gli ‘utili idioti’ in servizio permanente effettivo, a loro insaputa”, mettendo in evidenza alcuni fatti che devono essere sfuggiti: bastano pochi minuti su Google per trovarli, non è necessario essere voraci lettori.
Per esempio, le dichiarazioni di Ron Paul (ex-senatore e candidato alla presidenza degli Stati Uniti, 21.11.2017): “Ci è stato detto che la politica estera degli Stati Uniti dovrebbe riflettere i valori americani. Dunque, come può Washington appoggiare l’Arabia Saudita –uno stato tirannico con uno dei peggiori record nel pianeta sui diritti umani – dato che essa sta realizzando un genocidio contro il popolo yemenita? Il sottosegretario generale per gli affari umanitari ha ammonito appena una settimana fa che in Yemen è in atto la più grande carestia degli ultimi decenni, con milioni di vittime, che il mondo abbia mai visto. La Croce Rossa ha stimato che un milione di persone sono a rischio di epidemia di colera in tutto lo Yemen. E perché c’è un’epidemia di colera? Perché il governo saudita –col supporto degli Stati Uniti- ha bloccato ogni porto di entrata per impedire il raggiungimento da parte della popolazione yemenita delle medicine necessarie. Questa non è guerra, è una strage crudele. Gli Stati Uniti stanno sostenendo l’aggressione saudita contro lo Yemen cooperando in ogni modo con le forze militari saudite. Obiettivi, servizi segreti, vendita di armi e altro ancora. Gli Stati Uniti sono complici dell’Arabia Saudita per i suoi crimini di guerra in Yemen. Il fatto di tenersi per mano con l’Arabia Saudita mentre massacra i bambini yemeniti riflette davvero i valori americani? Qualcuno ci sta facendo caso? La dichiarazione che stiamo combattendo Al-Qaeda in Yemen, dunque il nostro coinvolgimento coperto dall’autorizzazione post 11/9, è una menzogna. Infatti, è stato riportato diverse volte nei media mainstream che l’intervento degli USA a favore dei sauditi in Yemen sia in realtà una spinta a favore di Al-Qaeda nel paese. Al-Qaeda è in guerra con gli Houthi, i quali hanno preso controllo di gran parte del paese, perché questi praticano una forma di Islam sciita legato all’Iran. Stiamo combattendo dallo stesso lato di Al-Qaeda in Yemen. […] Il coinvolgimento degli USA con questi crimini dei sauditi è una disgrazia nazionale. Che gli organi di stampa ufficiali stiano coprendo questo genocidio è vergognoso. Uniamo le nostre voci ora per domandare che i nostri rappresentanti americani pongano immediatamente fine al coinvolgimento americano in Yemen!”.
A proposito di ciò, chiedo: dobbiamo veramente basare l’occupazione dei padri di famiglia sardi sulla carestia, sul genocidio e sui crimini di guerra contro un popolo qualsiasi? È essere degli “utili idioti” opporsi alla vendita di armi a favore di Al-Qaeda (l’organizzazione di Osama bin Laden). Andiamo avanti… Aggiungo qualche altro dettaglio riportato da Alberto Negri, ex corrispondente per “Il Sole-24 Ore”, inviato speciale in Medio Oriente, nei Balcani e in Africa: “Funziona così: gli Usa hanno come maggiore alleato in Medio Oriente, dopo Israele, l’Arabia Saudita, un Paese impresentabile, una monarchia assoluta che esprime una versione così retrograda dell’Islam, il wahabismo, che non è accettata dalla gran parte dei Paesi musulmani. Non solo: il wahabismo è una dottrina che ispira salafiti e jihadisti. Ma l’ordine da Washington è chiaro: salvate il soldato Saud (che non riesce neppure a vincere la guerra in Yemen). I Saud sono clienti degli americani: da decenni comprano i loro i buoni del Tesoro, le armi americane e siedono negli stessi board di banche e multinazionali. E ogni tanto danno una mancia anche a noi europei”. Negri conclude il suo articolo così: “Son tutti bravi ragazzi”. Quindi, possiamo vendergli le armi a questi bravi ragazzi? La questione è molto semplice: il sistema liberal-capitalista terminale e il ‘Deep Occidente’ (denominazione coniata da Maurizio Blondet, che non è né un comunista pacifista e nemmeno un grillino) non si accontentano di quel che hanno, ma cercano sia di fregare agli ‘alleati’ più deboli tutti gli affari (compresi quelli della morte) sia di dare ossigeno al sistema militare-industriale, probabilmente messo a dura prova da inconvenienti odierni.
Inoltre, si può notare un atteggiamento tipico di una certa Sardegna nella vicenda di Domusnovas: “io penso al mio giardino di casa e fuori da esso, tutti gli altri possono crepare”. Compresi gli yemeniti ovviamente. La fuga dei giovani sardi è causata anche da questa mentalità. Non mi faccio illusioni di far cambiare idea, tuttavia, se si vuole esporre le proprie tesi, si eviti per favore di dare degli “utili idioti” a destra e a manca, visto che la fabbrica attuale di Domusnovas è frutto di una precedente riconversione.
Per concludere, sono convinto che vada cambiato il modello di sviluppo globale: è un treno lanciato a tutta velocità non si sa dove, non potrà andare avanti per sempre.
Cordiali saluti.
Roberto Murgia
(admaioramedia.it)
2 Comments
Antonio Pulina
Anche spacciare droga, i cui effetti sono ben noti, é un modo di lavorare !
Stefano Oliverio
Il Pil italiano è basato sulla vendita di armi…da dove vengono TUTTE le pistole che usano polizia e forze armate USA?